Data inizio
06 Giu 2019
News

Un articolo pubblicato nel numero più recente della rivista Organic Farmer mette in risalto una partnership tra l’ Organic Center e l’università californiana Davis School of Veterinary Medicine e lancia un appello per ulteriori ricerche sui rischi per la sicurezza alimentare dell'uso di letame non compostato nelle aziende biologiche. Il NOP - National Organic Program proibisce agli agricoltori biologici di utilizzare fertilizzanti sintetici per la gestione dei nutrienti, il che significa che gli agricoltori biologici spesso fanno affidamento su ammendanti biologici di origine animale. Questi ammendanti  sono maggiormente benefici rispetto al semplice apporto di sostanze nutritive nel suolo, perché ne migliorano la capacità di trattenere l'acqua, ne riducono l’erosione e ne migliorano la struttura per difendersi meglio dalla siccità e dalle inondazioni. Tuttavia, è importante assicurarsi che vengano utilizzati in modo da eliminare i rischi per la sicurezza alimentare. Per ridurre il rischio di insorgenze di agenti patogeni nei prodotti freschi, vi sono regole precise in fatto di sicurezza alimentare su come  il letame fresco deve essere gestito e applicato in modo da non entrare in contatto con il raccolto per cui viene usato. Le norme del NOP richiedono tempi di attesa fino a 120 giorni prima dell'applicazione del letame fresco per ridurre il rischio di contaminazione, perché sono molti i fattori che lo influenzano, ad esempio il tipo di letame animale, il modo in cui gli animali sono stati allevati, le proprietà del terreno su cui viene applicato, nonché altre condizioni fisiche come la temperatura e le precipitazioni. L’articolo, che è possibile scaricare QUI,  invoca ulteriori ricerche per esaminare in che modo la gestione “bio” delle fattorie possa mitigare i rischi di agenti patogeni sugli alimenti.

Fonte: The Organic Center