Data inizio
06 Feb 2018
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Eurostat, l'Agenzia europea di statistica, ha pubblicato dati relativi all'agricoltura biologica nei paesi dell'Est europeo: tra questi, spicca la situazione di Bulgaria e Croazia, che hanno visto in anni recenti  il più alto tasso di espansione nel settore tra tutti i 28 paesi dell'UE.

Dal 2012 al 2016, In Bulgaria il tasso di crescita è stato del  310%, e in Croazia del 193,4%. La superficie totale delle produzioni biologiche nell'UE-28 è, invece, cresciuta del 18,7 per cento.

Le statistiche mostrano anche il potenziale di crescita del settore biologico in questi due stati: detengono le maggiori quote di terreni in conversione, il 77,5%  in Bulgaria e quasi il 69% in Croazia. "Nonostante questi tassi di crescita record, tuttavia, gli agricoltori biologici di entrambi i paesi devono ancora affrontare sfide rispetto ai loro concorrenti nei vecchi Stati membri dell'UE", commenta balkaninsight.com.

Albena Simeonova, presidente dell'Associazione dei produttori biologici della Bulgaria, afferma: "Nel 2009, quando abbiamo creato l'associazione, eravamo 25 persone. Ora, il numero di produttori biologici registrati è compreso tra 7.100 e 7.200 in Bulgaria ". Tuttavia, Simeonova ha riconosciuto che migliaia di queste persone sono solo proprietari di prati che in realtà non producono nulla di biolgico. E questo distorce i dati. "Lo Stato ha permesso il finanziamento di agricoltori che non producono nulla". Questa situazione limita l’afflusso dei fondi disponibili verso i veri i produttori, e li rende meno competitivi sia nei confronti degli agricoltori convenzionali in Bulgaria che dei produttori biologici nel resto d'Europa.

Nel 2017 la Croazia contava 4.751 produttori biologici certificati, il 20% in più rispetto all'anno precedente.

La situazione è invece all’opposto in Romania, dove la quota totale di terreni coltivati con il metodo biologico è diminuita di oltre il 20% tra il 2012 e il 2016, benché nel 2016 ci fossero ancora oltre 10.000 aziende biologiche registrate, per una superficie di circa 225.000 ettari a colture bio, secondo il ministero dell'Agricoltura rumeno. Nel 2012 le aziende erano però oltre 25.000, ma poi il governo ha abbassato i sussidi da 1.500 euro per ettaro nel 2010-2012, a circa 200-300 euro per azienda. Ciò ha evidentemente scoraggiato gli imprenditori che affrontano costi superiori del 30-40%, facendone tornare molti al convenzionale.

 

Fonte: Organic-market.info/Fresh Plaza