Data inizio
14 Lug 2018
News

Milano e poi Roma sono state le tappe della presentazione, attraverso un convegno,  di un “Decalogo per il futuro della PAC”della coalizione #CambiamoAgricoltura (composta da Aiab, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, Fai Fondo Ambiente Italiano, Federbio, Isde Italia Medici per l’Ambiente, Lipu-BirdLife Italia, Legambiente, ProNatura e Wwf Italia): un evento volto a promuovere un modello di agricoltura veramente più sostenibile per l’ambiente, i cittadini e le piccole aziende agricole attraverso il lavoro congiunto e la collaborazione di istituzioni, cittadini, agricoltori e Ong. Ed è stato senz’altro positivo il confronto tra le associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica italiane con esponenti del mondo istituzionale (presenti tra gli altri il sottosegretario all’agricoltura Alessandra Pesce, Beatrice Covassi per la Commissione Europea), accademico, della ricerca, delle organizzazioni professionali agricole, nonché il generoso supporto della Fondazione Cariplo.

#CambiamoAgricoltura è dell’opinione che “i nuovi regolamenti presentino numerosi elementi di novità, alcuni dei quali lasciano intravedere la possibilità di modificare, se ben utilizzati, il paradigma dell’agricoltura di oggi. Allo tempo stesso, però, le proposte della Commissione Ue lasciano aperte diverse domande e hanno troppi ambiti di incertezza che potrebbero rendere vana questa riforma, riportando l’agricoltura pericolosamente nel passato, con una corsa al ribasso degli impegni degli Stati membri della UE per la tutela dell’ambiente e la vitalità dei territori rurali”. Si è chiesto perciò che “la forte sussidiarietà contenuta nella riforma della PAC non si trasformi, per le sfide ambientali e climatiche, in una ‘fuga’ degli Stati membri dagli impegni assunti a livello internazionale, con una sostanziale abdicazione di responsabilità da parte della Commissione europea. Deve essere garantita una gestione della Pac post 2020 con un forte coordinamento centrale ed un’assunzione di responsabilità attraverso proposte concreti dei singoli Stati all’interno del nuovo strumento del Piano strategico nazionale”.

La coalizione ritiene poi che il Piano strategico nazionale che il nostro Paese dovrà produrre con un’ampia autonomia, secondo la nuova impostazione della Pac, debba indicare con chiarezza obiettivi e priorità coerenti con quanto prevede la Strategia europea per la biodiversità, anche a livello regionale.  E sono importanti gli obiettivi giudicati indispensabili per la futura programmazione, tutti contenuti nel Decalogo: tra i primi, un reale sostegno all’agricoltura biologica (con un auspicato raggiungimento del 40% della SAU bio italiana  entro il 2027), con premi adeguati e non più irrisori o secondi all’agricoltura integrata, e poi il riconoscimento di un adeguato sostegno economico alla rete Natura 2000 anche  attraverso il sostegno agli agricoltori che in essa operano e la ristrutturazione delle filiere zootecniche che rappresentano attualmente la fonte principale di emissioni di gas climalteranti e di azoto, o la messa a disposizione di risorse minime garantite per l’ambiente e il clima.

Le associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura hanno sottolineato la loro piena disponibilità a collaborare da subito con il Mipaaf - Ministero delle politiche agricole e forestali e le Regioni per la definizione di un Piano Strategico Nazionale della PAC che sia davvero uno strumento innovativo e partecipato, con obiettivi ambiziosi ma concreti e realistici. Il Decalogo (scaricabile QUI) dunque riassume richieste e proposte al governo italiano e al Parlamento Europeo alla vigilia dell’avvio del negoziato che dovrebbe portare entro aprile 2019 alla definitiva approvazione dei nuovi Regolamenti della PAC post 2020 da parte di Commissione, Consiglio e Parlamento europei.

Maggiori informazioni sulla Coalizione #CambiamoAgricoltura si possono scaricare QUI

Fonte: SINAB