Data inizio
21 Lug 2020
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Il Ministero dell’Agricoltura e Alimentazione francese ha pubblicato un commento ai dati del settore recentemente pubblicati da Agence Bio (LINK):  la produzione e il consumo progrediscono, le filiere si stanno strutturando e stanno creando nuovi posti di lavoro sul territorio.

Con 2,3 milioni di ettari coltivati ​​biologicamente e un mercato di quasi 12 miliardi di euro (2019), la Francia è al secondo posto a livello europeo (dietro alla Spagna per superficie e dietro alla Germania per il mercato). La Francia è prima per i seminativi (come superficie), per le galline ovaiole e per i polli da carne. Le superfici totali coltivate biologicamente rappresentano ora l'8,5% della superficie agricola francese contro il 7,5% nel 2018.

I prodotti che registrano la crescita maggiore sono principalmente i prodotti trasformati, in particolare i prodotti surgelati (+ 31%). In generale, tutte le produzioni sono in aumento: seminativi (grano, colza), ortaggi, frutta, viti, piante aromatiche e medicinali. In particolare, le uova sono aumentate del 20% e rimangono il prodotto biologico più consumato. La gamma di prodotti biologici continua ad espandersi seguendo la rischiesta dei consumatori francesi, e la quota di prodotti bio negli acquisti alimentari è salita al 6,1% (rispetto al 5% nel 2018). Più della metà è venduta nei supermercati.

Lo sviluppo del biologico vede poi un aumento del numero di aziende in tutte le fasi della filiera alimentare: produzione (+ 13%), trasformazione (+ 16%) e distribuzione (+ 24%). L'occupazione è aumentata del 15% in tutto il settore, raggiungendo un totale di 179.500 posti di lavoro diretti rispetto ai 158.400 del 2018.

In tutte le regioni, senza eccezioni, il tasso di conversione della terra all'agricoltura biologica supera ora il 9%. La filiera si organizza localmente, in particolare in collaborazione con le comunità, per fornire servizi di ristorazione collettiva. L'obiettivo della legge EGalim è quello di raggiungere il 50% di prodotti sostenibili o con denominazione d’origine e di qualità, compreso il 20% di prodotti biologici nelle mense entro il 2022.

Le produzioni locali - o almeno di origine francese - sono sempre più ricercate. Questa tendenza, particolarmente accentuata tra i consumatori di prodotti biologici, è spinta dal desiderio di partecipare, attraverso l'atto dell’acquisto, allo sviluppo del territorio.

I progressi dell'agricoltura biologica francese consentono di soddisfare la domanda crescente senza aumentare le importazioni. Queste rimangono stabili, al 33%, con prospettive al ribasso grazie, tra l'altro, alla creazione delle filiere dello zucchero e delle banane francesi (dai territori d’oltremare, ndr).

Fonte : Ministère de l’Agriculture et de l’Alimentation

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