Data inizio
04 Gen 2016
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L’agricoltura, spesso chiamata anche lei in causa per il suo ruolo clima-alterante, almeno in Italia è quella con un impatto inquinante più basso rispetto alla media europea.  Lo ha spiegato in un’intervista all’AGI il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. "Abbiamo visto con Cop21 quanto sia cruciale lavorare anche in campo agricolo per fronteggiare il global warming ”, ha sottolineato Martina,  dividendo il problema tra rischi immediati e problemi di lungo periodo per l'agricoltura del nostro paese. "Ora siamo in una fase in cui, attenti allo scenario di medio periodo degli effetti dei cambiamenti climatici,  stiamo lavorando moltissimo sui piani irrigui dei territori per gestire l'acqua dalla Pianura padana in poi. E poi lavoriamo sull'aiuto alle imprese agricole per avere strumenti di gestione più efficienti dei rischi climatici , in particolare sviluppando l'idea di assicurazioni multi-rischi per accompagnare le imprese nella gestione di casi metereologici particolari. Su questo siamo leader in Europa". Ma, secondo Martina,  l'Italia è  leader anche sui temi di lungo periodo: "Numeri alla mano - afferma il ministro Martina - il modello agricolo italiano in questi anni ha sviluppato anticorpi che lo hanno reso tra i modelli agricoli più green d'Europa. Siamo l'agricoltura con il più basso impatto di emissioni di gas rispetto al resto d'Europa. Abbiamo fatto passi da gigante e dovremo continuare a rafforzare la nostra leadership su questi fronti, candidandoci a confermare il primato di agricoltura più verde e sostenibile, in un contesto di competizione globale sul fronte della sostenibilità". Martina ha poi sostenuto l’importanza del settore del biologico nel nostro Paese, in cui siamo leader: “Un ettaro su dieci è coltivato a biologico, abbiamo 50.000 imprese agricole bio. Non siamo i più estesi per ettaro, ma i più forti dal punto di vista della natura d'impresa. Ora possiamo giocare la nostra carta sul fronte della cooperazione internazionale, esportando questi modelli e facendo conoscere le nostre professionalità e competenze". E il lavoro su questo fronte è già avviato: "Il focus, tanto più dopo Expo, è sull'area mediterranea - ricorda il ministro Martina - l'opzione strategica che abbiamo lanciato in particolare con il semestre di presidenza europeo ed abbiamo confermato con Expo è candidarci ad essere da qui al 2020 il modello agricolo mediterraneo di riferimento per questo quadrante. Già durante la presidenza del semestre europeo abbiamo sbloccato  il progetto di cooperazione agricola sul versante dell'innovazione, il "Progetto Prima", più di 300 milioni di investimenti europei per la cooperazione alla conoscenza in campo agricolo. Il progetto è tutto focalizzato sul Mediterraneo. Il secondo passo coerente con questo è stata l'organizzazione a Palermo del forum per la cooperazione agricola mediterranea, nel novembre 2014. Lì abbiamo discusso linee strategiche di indirizzo comune per fare della cooperazione agricola e alimentare una leva di sviluppo"

Fonte : Agenzia Giornalistica Italia

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Italia
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