Data inizio
10 Ago 2021
Rassegna stampa

Il bio avanza anche nella filiera vitivinicola: in Italia, nel 2020, 4 bottiglie di vino su 100 sono biologiche, e il fenomeno è in forte crescita in tutto il mondo sia in termini di estensione dei vitigni che di interesse del consumatore. A fotografare tendenze e dimensione strutturale del settore, con particolare riferimento al contesto italiano, è il report “La filiera vitivinicola biologica”: un quaderno della collana tematica dedicata al mondo del bio promossa dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. La realizza l’Ismea in collaborazione con Ciheam Bari, nell’ambito delle attività del Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica (Sinab).

Superficie viticola censita

A livello mondiale, dei 7 milioni di ettari di superficie viticola complessivamente censita, una quota pari al 6,7% è coltivata secondo i metodi di produzione dell’agricoltura biologica, per un’estensione complessiva che nel 2019 ha raggiunto circa 500 mila ettari. L’incremento di vigneti bio è stato tumultuoso: +600% negli ultimi 20 anni e +114% negli ultimi 10, e vede l’Europa quasi senza rivali, con una superficie che arriva a coprire l’85% del totale complessivo.

Da sole Spagna, Francia e Italia, leader mondiali anche nella produzione di vino convenzionale, incidono per il 74% sull’estensione di vigneti biologici e hanno fatto registrare tassi di crescita nell’ultimo decennio di poco al di sotto della media mondiale. L’Italia con un incremento del 109% nel decennio, è il Paese che ha visto crescere in misura minore la superficie a vite coltivata a biologico. Al 2019, il nostro Paese conta 107.143 ettari di vigneto biologico, dei quali poco meno di un quarto (il 23%) sono superfici in conversione.

Il 4,6% della produzione enologica

Sul versante produttivo, nella campagna 2019-2020, le circa 870.000 tonnellate di uva prodotte hanno dato origine a 2,2 milioni di ettolitri di vino biologico, corrispondenti al 4,6% della produzione enologica nazionale. A livello territoriale, emerge chiaramente una rincorsa da parte del Centro Nord a recuperare nell’ultimo decennio il gap di superfici con il Mezzogiorno.

Un percorso di crescita che ha portato a un maggior equilibro nella distribuzione di vigneti tra Nord (22,8%), Centro (22,5%), Sud (25,5%) e Isole (29,2%). La Sicilia da sola, con poco meno di 30.000 ettari rappresenta circa il 28% del totale seguita dalla Puglia (14 %) e dalla Toscana (14%). Tuttavia, il tasso di crescita maggiore del decennio è stato fatto registrare dal Piemonte (+406%).

Diffusione della coltivazione bio

Per comprendere meglio il fenomeno della diffusione della coltivazione biologica della vite da vino, chiarisce il quaderno Sinab, occorre valutare anche la sua incidenza rispetto alla superficie totale destinata a vite. Prendendo a riferimento il valore di 18,8% che emerge come dato nazionale, risaltano a livello regionale le quote della Calabria (55,2%), delle Marche (41,9%), della Sicilia, (35%) e dell’Umbria (26,5%), mentre sul lato opposto emergono grandi margini di crescita in Friuli-Venezia Giulia (6,5%), Provincia autonoma di Bolzano (8,2%), Piemonte (8,4%) e Sardegna (8,8%). Stringendo il focus a livello provinciale, se le province con la superficie a vigneti biologici in assoluto più elevata sono Trapani (14.000 ha), Siena (6.795 ha) e Foggia (5.433 ha), quelle che in termini relativi presentano la percentuale più rilevante di vigneti biologici rispetto alla superficie totale a vigneto sono: Ascoli Piceno (50,5%), Crotone (46,6%) e Pisa (38,5%).

Superficie media di oltre 6 ettari

Le aziende agricole direttamente coinvolte nella produzione sono circa 18.200, il che implica che la superficie media aziendale a livello nazionale è di oltre 6 ettari. Toscana, Sicilia e Piemonte hanno aziende mediamente superiori ai 10 ettari mentre, sul fronte opposto, Lazio, Basilicata, Campania e Liguria, hanno aziende con superficie media a vigneto inferiore ai 2 ettari. La Sicilia, con 556 mila ettolitri di vino biologico è la regione di gran lunga più rilevante in termini di produzione, seguita da Puglia (347 mila ettolitri) e Toscana (345 mila ettolitri).

In crescita la domanda bio

Sul fronte della domanda finale, a fronte di una sostanziale stazionarietà dei consumi di vino totale, la domanda di vino biologico è in crescita. I principali Paesi consumatori di vino biologico sono, nell’ordine, la Germania, la Francia, il Regno Unito e gli Usa. Ma il consumo di vino biologico a livello mondiale rimane ancora una nicchia corrispondente a circa il 3,5% del totale in termini di quantità. C’è spazio per un’ulteriore robusta crescita.

Fonte: Cambia La Terra

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