Data inizio
04 Set 2019
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Pubblicati sul sito del Mipaaft i dati relativi al settore del biologico italiano nel 2018. Elaborati dal SINAB, i dati indicano che, dal 2010, gli ettari di superficie biologica in Italia sono aumentati di oltre il 75%, mentre il numero degli operatori del settore è cresciuto di oltre il 65%. Ad oggi,  la superficie dedicata al biologico nel 2018  equivale  all'estensione di un’area vasta quanto la Regione Puglia.

Sempre secondo le analisi effettuate dal SINAB per il Mipaaft, infatti, nel 2018 in Italia si è arrivati a sfiorare i 2 milioni di ettari di superfici bio, con un incremento rispetto al 2017 di quasi il 3%, cosa che si è tradotta in 49 mila ettari in più in soli 12 mesi: una crescita non solo in termini di superfici ma anche di soggetti coinvolti nel settore, che hanno raggiunto le 79.000 unità, con un incremento rispetto all'anno precedente di oltre il 4%.

L'incidenza della superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto quindi, nel 2018, il 15,5% della SAU nazionale, e questo posiziona l'Italia di gran lunga al di sopra della media UE, che nel 2017 si attestava al 7,0%: i dati confermano il primato dell' Italia in Europa  per quanto riguarda il numero di operatori.

Per quanto riguarda il mercato, l’'evoluzione positiva del settore è stata confermata anche dai primi dati resi noti dall’ISMEA, che indicano i consumi in crescita da oltre 5 anni senza soluzione di continuità (+102 % dal 2013 a oggi). Secondo le stime ISMEA, gli acquisti di prodotti bio sono aumentati di un ulteriore +1,5% nei primi mesi dell'anno. Un risultato positivo soprattutto se valutato in relazione ai quantitativi di merce presenti sul mercato, che vede ormai vicino il traguardo dei 3Mld di valore del comparto a fine 2019. A trainare le vendite la GDO, con un +5,5%, a scapito delle quote dei negozi tradizionali (-7%). Significativa anche la crescita del bio nei Discount (+20,7%).

Infine, per quanto riguarda le importazioni di prodotti biologici da Paesi terzi, dopo anni di continua crescita, nel 2018 si è verificata una flessione complessiva del 10% dei volumi importati. Tale diminuzione è da attribuire principalmente alla categoria dei prodotti industriali, che hanno registrato un calo del 50% rispetto al 2017. Continua invece la crescita delle importazioni di cereali e di ortaggi e legumi, rispettivamente del 14% e 11%.

Il comunicato si può scaricare QUI

Fonte: Ufficio Stampa Mipaaft