Data inizio
19 Giu 2019
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Parallelamente all'espansione dei prodotti biologici, c'è stato anche un aumento nel numero di casi di prodotti convenzionali che si cerca di far passare come biologici. Per evitare questa forma di frode, un gruppo di ricerca ha sviluppato un metodo per rilevare l'uso di pesticidi durante la coltivazione.

Le cose però non sono ovviamente così semplici. La sola individuazione di questo tipo di prodotti sulla superficie di frutta o verdura non significa necessariamente che sia stata commessa una frode, almeno volontariamente, poiché potrebbe anche essere stato un caso di contaminazione accidentale. Allo stesso tempo, il fatto che non vi siano specifiche sostanze rilevate non garantisce che la coltura soddisfi i requisiti per essere considerata biologica. Ci può anche essere un mascheramento di pratiche fraudolente con pesticidi facilmente lavabili.

In tale contesto, i ricercatori hanno sviluppato una tecnica che consente il rilevamento dei metaboliti secondari che compaiono con l'uso di pesticidi. Se coltivate con pesticidi, le piante assorbono queste sostanze e le incorporano nei loro tessuti. In tal modo, generano composti chiamati metaboliti secondari, che sono in sostanza modifiche dei composti originali che sono integrati nella pianta.

Attraverso l'uso di tecniche complesse, come la cromatografia liquida ad altissima efficienza e la spettrometria di massa ad alta risoluzione, è possibile rilevare tracce molecolari e prove dell'uso di pesticidi durante la coltivazione. La cosa interessante è che queste tracce sono presenti non solo nelle foglie e nei frutti, ma anche nei prodotti derivati.

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Fonte: Fresh Plaza

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