Data inizio
12 Apr 2021
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Il biologico riesce ad avere rese migliori rispetto all’agricoltura convenzionale? In determinate condizioni sì, lo dimostra uno studio commissionato dall’ente di certificazione CCPB e realizzato dal centro studi Areté srl, che ha analizzato e confrontato le rese medie di numerose culture in una serie di 11 paesi extra-europei. I risultati completi sono stati presentati nel webinar “Rese produttive bio vs convenzionale: il caso dei paesi extra UE” che si è svolto giovedì 8 aprile.

Il confronto tra bio e convenzionale che emerge dalla ricerca smentisce il luogo comune sull’inferiorità delle rese dell’agricoltura biologica. “Un’agricoltura biologica intensiva può essere più efficiente di un’agricoltura convenzionale estensiva e le rese migliorano – commenta Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB - Ciò può essere uno spunto per dimostrare come il biologico possa contribuire a sfamare il mondo in modo consapevole e responsabile”.

Risultati più significativi

All’interno di uno studio complesso, i risultati più significativi per il bio si registrano nel raccolto 2013 del grano tenero in Russia, che registra una resa del 14% migliore rispetto all’analogo convenzionale; sempre il grano tenero coltivato in Kazakistan (anni 2010 e 2018) rende in media del 91% in più; le albicocche della Tunisia tra 2006 e 2018 posso offrire prestazioni fino al 27% più performanti del convenzionale.

Le condizioni in cui il bio rende meglio sono principalmente dovute a una generale attenzione verso il processo produttivo. Il che significa che le aziende che investono in ricerca, sviluppo, innovazione e sposano una filosofia sostenibile ottengono risultati che sono premiati dal mercato: il bio non solo è un settore in crescita in tutto il mondo, ma riesce a remunerare meglio i produttori agricoli.

Lo studio costituisce non solo un motivo di riflessione strategica per tutti gli attori, istituzionali e privati, del settore, ma anche uno strumento di lavoro. La produttività agricola è infatti uno dei parametri che gli organismi di certificazione valutano durante i controlli alle aziende, per capire se effettivamente il metodo impiegato è bio oppure no.

Di seguito i documenti dello studio

 

Fonte: CCPB