Data inizio
12 Apr 2021
Rassegna stampa

Aumentare la domanda e la produzione e migliorare ulteriormente la sostenibilità del settore. Sono i tre punti focali, correlati da 23 proposte pratiche per fare in modo che entro il 2030 il 25% dei terreni agricoli sia destinato all’agricoltura biologica. È il senso del nuovo Piano d’azione per lo sviluppo della produzione biologica, presentato il 25 marzo dalla Commissione Europea. Concepito per fornire al settore biologico, già in rapida crescita, gli strumenti adeguati per raggiungere l'obiettivo del 25 %, il piano è in linea con il Green Deal europeo e le strategie Farm to Fork e Biodiversità. 

Le 23 azioni proposte sono strutturate attorno a tre assi portanti: dare impulso ai consumi, aumentare la produzione e migliorare ulteriormente la sostenibilità del settore. Affinché si raggiungano questi obiettivi, la Commissione incoraggia gli Stati membri a elaborare piani d’azione nazionali: ci sono infatti differenze significative tra la quota di terreni agricoli destinata nei vari Stati membri alla produzione bio: si passa dallo 0,5% a più del 25%. I piani d’azione nazionali, dunque, dovranno interagire con i Piani strategici nazionali della Pac.

Il piano d’azione, per stimolare la domanda, punta sull’aumento e il miglioramento della comunicazione: fornire informazioni e promuovere l’uso di prodotti bio nelle mense pubbliche anche attraverso appalti pubblici, intensificando la distribuzione anche e soprattutto nell’ambito del Programma Ue destinato alle scuole. Informare significa anche aiutare i cittadini a prevenire le frodi e migliorare la tracciabilità. 

Oltre agli sforzi per aumentare l’effetto trainante della domanda, il piano si concentra sulla politica agricola comune, strumento fondamentale per la riconversione. Se attualmente circa l'1,8 % dei fondi della PAC (7,5 miliardi di euro) è utilizzato per sostenere l'agricoltura biologica, oltre alla PAC, tra gli strumenti fondamentali figurano l'organizzazione di eventi informativi e la creazione di reti per la condivisione delle migliori pratiche, la certificazione per gruppi di agricoltori, la ricerca e l'innovazione, l'uso della tecnologia blockchain e di altre tecnologie per migliorare la tracciabilità, migliorando l'alimentazione animale. In quest’ottica la Commissione vuole incoraggiare lo sviluppo di reti di turismo biologico anche attraverso i biodistretti. Il piano prevede inoltre un’attenzione all’acquacoltura biologica, settore relativamente nuovo, e quindi con un notevole potenziale di crescita. 

Il piano punta infine a migliorare il benessere degli animali, garantire la disponibilità di sementi biologiche, ridurre l'impronta di carbonio del settore e minimizzare l'uso di plastica, acqua ed energia. L’obiettivo è aumentare la quota di ricerca e innovazione (R&I), destinando almeno il 30 % del bilancio alle azioni di ricerca e innovazione nei settori dell'agricoltura, della silvicoltura e delle zone rurali a tematiche specifiche o rilevanti per il settore biologico.

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Fonte: AgricolturaBio.info