Data inizio
27 Nov 2019
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Si è svolta a Tunisi, organizzata dall'ICE-Agenzia, la IV Edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, nell’ambito della quale sono stati analizzate anche le dinamiche delle produzioni biologiche.

La prima sessione dell'evento ha riguardato le produzioni biologiche con un focus sulle certificazioni e sui modelli di bio-distretti in Italia e in Tunisia con gli interventi del Direttore Generale di Federbio Servizi, Mauro Conti, e del Direttore Generale per l'agricoltura biologica del Ministero dell'Agricoltura Tunisino, Samia Maamer.

In Italia, tutti gli indicatori del biologico sono in crescita: il fatturato del settore è di 2,5 miliardi di euro nel 2018, con un aumento del 3% sul totale del settore agroalimentare, 86% delle famiglie italiane acquista biologico almeno una volta l'anno. Dati positivi anche per la produzione agricola: nel 2018 le superfici coltivate in Italia sono ormai quasi 2 milioni di ettari, è bio il 15,5% della SAU italiana (superficie agricola utilizzata), mentre le aziende certificate sono salite a 80.000.

Ma anche in Tunisia, la produzione biologica è aumentata così come le relative esportazioni, in particolare di olio di oliva e di datteri. Per quanto concerne l'olio di oliva bio, la Tunisia è il primo produttore al mondo. Secondo i dati pubblicati dal Ministero dell'Agricoltura tunisino, i prodotti bio esportati sono 60 e sono destinati 30 paesi. Le aree produttive hanno raggiunto oltre i 370.000 ettari con un indotto di 1064 imprese.

Entrambi i paesi giocano un ruolo importante in questo comparto e possono trovare delle forme di partenariato. Una di queste è rappresentata dal modello dei bio-distretti, intesi come una catena di imprese di un determinato territorio, in grado di produrre valore nella forma di prodotti o servizi destinati al consumatore. In Tunisia esistono già 5 Bio-distretti pilota.

Fonte: ANSAmed

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