E’ cura di ogni operatore, infatti, controllare se le proprie attività interferiscono  con la fertilità e composizione del suolo.

Molti studi effettuati nel corso degli anni ed in Paesi diversi hanno dimostrato che i contenuti di materia organica nei suoli coltivati con il metodo biologico sono più elevati proprio grazie alle concimazioni organiche (reflui degli allevamenti, paglia, compost, sfalci, sovesci) ed alla rotazione delle colture. Tali pratiche sviluppano maggiormente anche l’attività biologica del suolo: i suoi organismi viventi (lombrichi, funghi, insetti di superficie) sono più numerosi, diversificati, più

attivi. Il ricorso infine ai concimi compostati, utilizzati in agricoltura biologica, e le specifiche tecniche di coltivazione permettono inoltre di ridurre le perdite di carbonio contribuendo alla riduzione dei gas che provocano l’effetto serra. Non meno importanti sono le iniziative che il settore mette in atto per diminuire i consumi di energia. Ma anche la salvaguardia del paesaggio e della diversità agricola viene tenuta in considerazione: difatti la cura che gli agricoltori biologici pongono nelle loro pratiche si rispecchia molto anche nella gestione “ambientale” delle aziende. Recupero e conservazione di siepi, boschetti, piccoli specchi d’acqua, piantumazione di alberi e siepi, tutto concorre a salvaguardare quella biodiversità da cui l’agricoltore bio sa di poter trarre solo vantaggi, per sé stesso e per l’ambiente.

Tra le pratiche più rilevanti utilizzate dagli agricoltori biologici per mantenere e migliorare la qualità del terreno e per difendere in modo sostenibile le coltivazioni troviamo:

  • L'utilizzo di un ampio piano di rotazione delle colture usate per interrompere il ciclo dei parassiti e delle erbe infestanti, permette al terreno di recuperare tempo ed incrementare nutrimenti utili. Le leguminose come il trifoglio, per esempio, fissano l'azoto dall'atmosfera nel suolo.
  • L'utilizzo di fertilizzanti organici a base di letame per migliorare la struttura del terreno e prevenire l'erosione del suolo
  • Severa restrizione nell'uso di fertilizzanti chimici e fitofarmaci, per evitare nel lungo termine cambiamenti delle proprietà chimiche del suolo e la dipendenza da input esterni.
  • L'adozione del pascolo turnato, per evitare un eccessivo sfruttamento e permettere al terreno di recuperare tempo e riacquisire nutrimenti
  • La coltivazione di piante da sovescio per la copertura del suolo dopo il raccolto - per prevenire l'erosione del terreno e la perdita di nutrienti
  • Piantare siepi e prati per prevenire l'erosione del suolo e la perdita di nutrienti

Inoltre,dove possibile, gli agricoltori biologici utilizzano metodi meccanici e fisici per la coltivazione del suolo per raggiungere il miglior risultato per la salute del terreno e la sua composizione. In altre parole, gli agricoltori biologici tengono sotto controllo le erbe infestanti estirpandole, piuttosto che con l'uso di erbicidi. Questo aiuta a mantenere la biodiversità sia sopra che sotto il terreno.

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