Tipo istituzione
C.R.A.

Via Appia, Bella Scalo
85054 - MURO LUCANO (PZ)

Telefono
+39-0976-72915
Fax
+39-0976-79930
Curriculum

 

Storia:
L’Unità di ricerca per la zootecnia estensiva nasceva a Bella nel 1911 come Regio Istituto Zootecnico, per espressa volontà del lucano Francesco S. NITTI, Ministro dell’Agricoltura.
Si deve ad Alberto Romolotti, primo direttore del Regio Istituto Zootecnico per la Lucania, la trasformazione di un podere quasi abbandonato, nei pressi della stazione ferroviaria di Bella-Muro, in un centro per l’attività dimostrativa e di trasferimento di tecnologie e mezzi tecnici (prime coltivazioni foraggere, concimazioni fosfatiche, introduzione di tori Romagnoli e Svizzeri, arieti Pugliesi e Rambouillet, di maiali Yorkshire e di capre Saanen). Nel 1924, sotto la direzione di Nicola Stigliani, il Regio Istituto si costituisce in Ente morale consortile con gli Enti locali, cambiando le sue finalità sulla carta, ma non nella sostanza. Nel 1955 il Ministero intervenne per dare nuovo slancio all’attività sperimentale, dotando la sede di un’azienda sperimentale a Potenza (laboratori e centro di fecondazione artificiale), un osservatorio avicolo e di un’azienda di monticazione a monte Li Foy (1200 m slm). Nel 1967, in applicazione del DPR 1318, l’Istituto Zootecnico per la Lucania entra a far parte dell’Istituto Sperimentale per la Zootecnia di Roma. Grazie alla direzione in quegli anni di Alessandro Carena, avviene la svolta della Sezione di Potenza verso l’attività di ricerca incentrata sullo studio dei pascoli e coltivazioni foraggere in generale, e sulla valorizzazione della pecora Gentile di Puglia. Da allora, il pascolo naturale e la biodiversità vegetale e animale divengono l’elemento fondamentale di studio della diversificazione qualitativa delle produzioni lattiero-casearie del Mezzogiorno. L’Unità ha recentemente acquisito le strutture e le competenze delle Sezioni periferiche dell’Istituto Sperimentale per la Zootecnia e dell’Istituto Sperimentale per le Colture Foraggere di Foggia (la prima nasceva nel 1921 come Ovile Nazionale e la seconda nel 1925, per iniziativa dell’Ente Autonomo Acquedotto Pugliese), nonché della Sezione Periferica di Ragusa.

Missione:
Secondo quanto previsto dal Piano di Riorganizzazione e razionalizzazione del CRA (CdA 21-22/12/2005), l’Unità ZOE si occupa di allevamento bovino estensivo, di allevamenti ovini e caprini per le produzioni di carne e latte. Studia i fabbisogni nutritivi e le relazioni tra l’alimentazione e la qualità dei prodotti, con particolare attenzione alla valorizzazione delle produzioni casearie dell’area meridionale del Paese. Cura la salvaguardia delle razze bovine, ovine e caprine autoctone dell’Italia meridionale.
Riunisce le competenze di:
•         Istituto Sperimentale per la Zootecnia – ISZO - Sezione operativa periferica di Bella (PZ)
•         ISZO - Sezione operativa periferica di Ragusa
•         ISZO - Sezione operativa periferica di Foggia
•         Istituto Sperimentale per le Colture Foraggere - Sezione operativa periferica di Foggia

Attività:
Si distinguono due linee principali di attività: la ricerca scientifica e il trasferimento dei risultati della ricerca.
Le linee di ricerca degli ultimi 30 anni riguardano le seguenti tematiche:
• definizione dei fabbisogni nutritivi di razze caprine autoctone, integrazione alimentare, partendo dalla specie e dal sistema pascolo;
• individuazione di interventi in grado di aumentare la produttività del pascolo, senza intaccare la qualità
• studio di modelli intensivi di allevamento mettendo a confronto diete a base di insilati, fieni, in sistemi irrigui, semi-irrigui, asciutti;
• studio di modelli estensivi di allevamento mettendo a confronto diete a base di pascolo, fieni, in sistemi semi-irrigui e asciutti;
• messa a punto di nuove tecnologie di produzione di formaggi di capra, rispetto al tradizionale semicotto e cacioricotta;
• studio dei fattori che influiscono sulla qualità del formaggio;
• studio dell’influenza del locale di stagionatura sulla qualità del formaggio;
• miglioramento della tecnica di produzione dei cagli artigianali per la valorizzazione e la salvaguardia dei prodotti tradizionali
• individuazione di razze caprine autoctone caratterizzate da produzione di fibra fine
• studio del profilo aromatico di piante del pascolo naturale e dei formaggi da esso derivati
• studio di piante autoctone dei pascoli naturali e loro effetto sulla qualità aromatica e nutraceutica del latte e del formaggio
• studio del carry-over delle aflatossine su latte e mozzarella di bufala
• le nuove tecnologie al servizio delle produzioni casearie tradizionali e storiche
• studio di alcune frazioni oligosaccaridiche dei ruminanti ai fini dell’alimentazione neonatale umana

Altre attività:
Le attività di comunicazione e trasferimento dei risultati comprendono:
• organizzazione di convegni (nazionali e internazionali)
• organizzazione di corsi (ospitati presso il CCRD, centro didattico-residenziale)
• stage (di connazionali e stranieri)
• accoglienza di studenti (università e scuola) per visite guidate
• partecipazione a eventi pubblici (fiere, manifestazioni di largo pubblico)
• docenze presso università, Servizi di Sviluppo agricolo e Associazioni di Produttori
• cura e produzione di bibliografia divulgativa e scientifica
 
Fra le attività collaterali è compresa l’assistenza all’allevatore che si rivolge direttamente ai ricercatori, su diverse tematiche: la gestione del pascolo, l’alimentazione della capra, la progettazione di un caseificio aziendale, i difetti dei formaggi, la gestione delle grotte naturali, l’allevamento della capra cashmere.