Data inizio
19 Gen 2021
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Il Rapporto fornisce informazioni relativamente alla presenza di residui dei prodotti fitosanitari nelle acque superficiali e sotterrane. I risultati del monitoraggio 2017-2018 sono presentati in termini di frequenza di ritrovamento e distribuzione delle concentrazioni, sono valutati i livelli di contaminazione ottenuti per confronto con i limiti di qualità ambientale. Si analizza l’evoluzione della contaminazione e si esaminano le sostanze più critiche e il fenomeno della poliesposizione. Infine, viene analizzato anche il quadro normativo che è posto in relazione all’esigenza di ridurre gli impatti sull’ambiente.

Nell’analisi ISPRA  ha raccolto i dati relativi a 16.962 campioni prelevati in 4.775 punti di monitoraggio, di cui 1.980 su acque superficiali e 2.795 in acque sotterranee. Analisi multi-residuali asimmetriche, sui vari territori, hanno rilevato la presenza di 299 sostanze sulle 426 complessivamente indagate.

Fuori controllo il 21% delle acque superficiali e il 5,2% di quelle sotterranee, dove le concentrazioni di agrotossici sono risultate superiori ai limiti ambientali. Le sostanze più ricorrenti oltre le soglie ammesse sono:

  • in acque superficiali, erbicidi (glifosate e il suo metabolita AMPA, nonché metolaclor), fungicidi (dimetomorf e azossistrobina),
  • nelle acque di falda, ancora glifosato e AMPA, bentazone, ma anche i metaboliti atrazina (vietata ormai da tre decadi), desetil e desisopropil. Oltre ai fungicidi triadimenol, oxadixil e metalaxil.

RAPPORTO NAZIONALE PESTICIDI NELLE ACQUE – DATI 2017 – 2018

Fonte: ISPRA