Il progetto BIOREG nella sua globalità consentirà di collaudare le caratteristiche metodologiche, tecniche e di comunicazione del processo di identificazione, caratterizzazione, attuazione dei distretti biologici utilizzando i risultati precedentemente conseguiti dal progetto BIODISTRICT. L’obiettivo generale del progetto è quello di contribuire allo sviluppo di un’agricoltura sostenibile, recependo quelli che sono gli indirizzi politici sia a livello nazionale che europeo, tutelando la salute del consumatore e salvaguardando la qualità dell’ambiente.
Per quanto riguarda specificamente i prodotti biologici, l’obiettivo finale è quello di aumentare le possibilità di penetrazione nel mercato, nonché la sinergia tra aspetti complementari (produzione biologica, tipicità territoriale, compatibilità ambientale), in grado di far aumentare la percezione del valore, qualità e sicurezza del prodotto nel consumatore, cioè creare la sinergia tra biologico, tipico, locale ed ecologico.
Il progetto BIOREG si pone come obiettivo primario quello di applicare la metodologia già definita nel progetto di ricerca BIODISTRICT alla realtà nazionale al fine di identificare dei distretti biologici rispondenti alle caratteristiche socioeconomiche ed ambientali del territorio.
Pertanto, per individuare le possibile regioni o aree in cui applicare il modello proposto, si ritiene opportuno avviare una ricerca preliminare che consenta una ricognizione dei dati disponibili nelle diverse zone del Paese. All’interno di tale ricerca è prevista una rassegna dei diversi Piani di Sviluppo Regionali, con particolare attenzione all’Asse biologico. Inoltre, si prevede la necessità di adattare il modello alle singole specificità territoriali tenendo sempre presente le indicazioni fornite dal Testo Unificato adottato dalla Commissione per i Disegni di Legge n° 1035, 1115 del 04/02/2009, il cui art.7 promuove sul territorio l’attuazione di norme quadro in materia di produzione agricola ed agroalimentare con metodo biologico.
Per meglio individuare e comprendere le peculiarità dei diversi territori, e al contempo diffondere il modello di distretto biologico, appare fondamentale realizzare azioni coordinate di sensibilizzazione, informazione, formazione, consulenza ed assistenza tecnica alle imprese e agli Enti locali, attraverso processi partecipativi con un ruolo molto attivo da parte delle componenti locali del sistema. L’istituzione di un modello partecipativo, visti i risultati ottenuti nel precedente progetto BIODISTRICT, sarà inizialmente sperimentato nella Regione Lazio e, quindi, ampliato alle aree regionali che saranno oggetto dello studio di questo progetto (Regione Piemonte, Regione Marche e Regione Siciliana).
- FRANCO S., PANCINO B., “Definizione e individuazione dei distretti biologici: alcune riflessioni introduttive”, AgriRegioniEuropa – Numero 12, Marzo 2008.
- FARINA R., LA REGINA D., VALENTI S., PIERRI F., BONFÈ C., “Distretto biologico: aspetti agro ambientali”, AgriRegioniEuropa – Numero 12, Marzo 2008.
- PANCINO B., FRANCO S., MARINO D., ““Organic District”: identification methodology and agricultural policy objectives”, Atti del XII Congress of the EAAE, Ghent (Belgium), 26-29 Agosto 2008.
- PANCINO B., FRANCO S., MARINO D., “Identificazione dei Distretti Biologici: un approccio metodologico”, in Crescimanno M., Schifani G. (a cura di) “Agricoltura Biologica: sistemi produttivi e modelli di commercializzazione e di consumo”, IV Workshop GRAB-IT Palermo, 26-27 Ottobre 2009, pp.103-109, edito da Università degli Studi di Palermo, Ottobre 2009.