Obiettivi

La ricerca si propone di sviluppare un modello rispondente agli standard richiesti dalla filiera biologica per la produzione di pane e pasta, identificando adeguate strategie che permettono la realizzazione di prodotti caratterizzati oltre che da valore aggiunto dato dal marchio “biologico” anche da proprietà nutrizionali ed organolettiche in grado di soddisfare le esigenze di questo settore di mercato

Stato ricerca

Allo stato attuale la caratterizzazione qualitativa, sulla base dei criteri richiesti dall’industria del settore, del materiale allevato con agrotecnica biologica (genotipi scelti sulla base della loro diffusione e/o tipicità nelle aree considerate e della loro maggiore potenzialità: resistenza a stress biotici e abiotici, capacità produttiva e abilità nell’accumulo di componenti utili per la qualità dei prodotti) ha mostrato, in generale, livelli medio-bassi per i parametri più direttamente associati agli attributi di qualità dei prodotti (pane e pasta); i risultati hanno comunque evidenziato differenze significative nella risposta delle cultivar in prova, alcune delle quali sono risultate più adatte per la produzione di alimenti di qualità con marchio biologico. La valutazione dello stato sanitario ha rilevato in tutti i casi valori inferiori al limite previsto per il contenuto in DON, sottolineando l’importanza dell’ambiente pedo-climatico sull’entità e sull’incidenza delle micotossine. Sulla base dei risultati di tre anni di sperimentazione è stato possibile individuare varietà “raccomandabili” per la coltivazione in biologico e sviluppare un modello di filiera biologica per la produzione di pasta di qualità che associa al marchio biologico l’innovazione della monovarietà.
La valutazione economica della cerealicoltura biologica in Sicilia, effettuata attraverso l’analisi di aziende rappresentative della realtà locale, ha mostrato che la scelta di operare in biologico può risultare più remunerativa rispetto al convenzionale, ma ha evidenziato anche problematiche derivanti dalla scarsa domanda di grano duro biologico da parte dell’industria di trasformazione.

Pubblicazioni

BOGGINI G., PERENZIN M., DESIDERIO E. 2003. Confronto tra varietà di frumento duro e tenero in coltivazione biologica. Risultati della 1°sperimentazione nazionale. L’Informatore Agrario, 59, n. 38: 29-35.
QUARANTAF., BELOCCHI A., D’EGIDIO M.G., FORNARA M., MAZZON V., DESIDERIO E.2004. Confronto tra varietà di frumento duro in coltivazione biologica. Risultati del 2° anno di prove nei principali areali di coltivazione. L’Informatore Agrario, 60, n. 40: 75-80.
PERENZIN M., DE MATTEIS M.,VACCINO P., BOGGINI G. 2004. Confronto tra varietà di frumento tenero in coltivazione biologica. Risultati del 2° anno di prove nei principali areali di coltivazione. L’Informatore Agrario, 60, n. 40:67-72.
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F.QUARANTA, A. BELOCCHI, M.G. D’EGIDIO, M. FORNARA, V. MAZZON, S.MELLONI, E. DESIDERIO. 2006. Varietà di grano duro a confronto in biologico. L’Informatore Agrario, 37: 44-49.
G. AURELI, M.G.D’EGIDIO, F. QUARANTA, A. BELOCCHI, C. PILO. 2006. “Screening deldeossinivalenolo (DON) su frumento duro in coltura biologica”. Atti II Congresso Nazionale “Le micotossine nella filiera agro-alimentare”. Roma, 16-18 ottobre 2006.
G. AVANTAGGIATO, V. ANTONACCI, F. QUARANTA, A. BELOCCHI, G. AURELI, M.G. D’EGIDIO. 2007.
“Evaluation of safety and quality of organic durum wheat from experimental fields in Italy”. Int. Conf.
Organic Agriculture and Food Security. Roma, 3-5 maggio 2007