Coordinatore
Partecipanti al progetto
Ente finanziatore
Provincia Autonoma di Bolzano
Data inizio
01/01/2006
Data fine
31/12/2010

<br />La massima necessità in azoto cade spesso in un periodo dove i terreni sono ancora abbastanza freddi e mineralizzano poco. Con questo studio si vuole approfondire il grado e la velocità di mineralizzazione di diversi concimi organici a diverse temperature per avere delle utili indicazioni su come poter operare degli interventi di concimazione mirata.<br /><br />I concimi organici vengono utilizzati sempre più, oltre che in agricoltura biologica, anche in quella integrata.<br /><br />&nbsp;<br /><br />La liberazione dell’azoto nel terreno dipende da numerosi fattori, tra i quali la temperatura, il tasso di umidità, il tipo di terreno, il contenuto in humus e soprattutto il grado di attività edafica. Per garantire alle colture un ottimale apporto azotato è necessario essere a conoscenza delle modalità di liberazione dell’elemento contenuto nei concimi utilizzati. In generale la solubilità e l’attività dei concimi minerali nel terreno sono facilmente valutabili. Per contro, solitamente non vengono fornite informazioni a riguardo per i concimi organici. Di conseguenza per il loro utilizzo di frequente si pone il problema della mancata disponibilità dell’elemento nel momento di maggior fabbisogno da parte delle piante come ad esempio nel periodo primaverile.<br /><br />&nbsp;<br />Proprio in melicoltura si verificano spesso difficoltà in primavera per l’approvvigionamento azotato delle piante. La temperatura del terreno è ancora bassa e la capacità di assorbimento dell’apparato radicale è limitata. Perciò la pianta deve utilizzare le riserve azotate di cui dispone, immagazzinate nel tronco e nelle radici. La problematica è certamente maggiore in agricoltura biologica, dal momento che non possono essere distribuiti concimi minerali con elevato grado di solubilità. La maggior parte dei concimi organici impiegabili in agricoltura biologica mineralizzano lentamente l’azoto, poiché l’elemento in essi contenuto è caratterizzato da legami chimici organici. Inoltre in agricoltura biologica si necessita di concimi la cui attività proceda anche in presenza di basse temperature per soddisfare il fabbisogno primaverile delle piante. Sul mercato vengono proposti numerosi concimi organici contenenti azoto. Essi possono essere di origine animale o vegetale o derivare dalle più svariate miscele. La formulazione può essere pellettizzata, liquida o polverulenta. Spesso, a causa delle diverse composizioni, lavorazioni e formulazioni, risulta difficoltoso valutare quando ed in che misura l’azoto venga reso disponibile. Per una distribuzione mirata e adattata alle esigenze della coltura è necessario disporre di informazioni riguardanti la modalità di liberazione dell’elemento nei diversi concimi organici. In tal modo è anche possibile ridurre le problematiche legate al rispetto dell’ambiente (es. dilavamento) e a perdite economiche.<br /><br />Kelderer M. und Gramm D. (2008). Die Stickstoffmineralisierung von organischen Düngern. Obst und Weinbau 45(1), 8-9<br /><br />Kelderer M., Thalheimer M., Andreaus O., Topp A., Burger R. und Schiatti P. (2008). The mineralization of commercial organic fertilizers at 8°C temperature. 13th International Conference on Cultivation Technique and Phytopathological Problems in Organic Fruit-Growing, Fördergemeinschaft Ökologischer Obstbau e. V. Weinsberg, Weinsberg, Deutschland, 160-166<br /><br />Kelderer M. und Gramm D. (2008). Wie schnell kommt der Baum zum Stickstoff? Südtiroler Landwirt Nr. 5, 1-2<br /><br />Kelderer M. und Gramm D. (2008). La mineralizzazione dei concimi organici. Frutta e vite 32 (1), 8-9<br />Kelderer M., Gramm D., Topp A. und Andreaus O. (2008). Die Stickstoffmineralisierung von organischen Düngemitteln. Öko-Obstbau 3/08, 28-32<br /><br /><br /><br />

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<p style="text-align: justify; font-family: Verdana,Arial,Helvetica;" class="MsoNormal"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: 10pt;">La liberazione dell’azoto nel terreno dipende da numerosi fattori, tra i quali la temperatura, il tasso di umidità, il tipo di terreno, il contenuto in humus e soprattutto il grado di attività edafica. Per garantire alle colture un ottimale apporto azotato è necessario essere a conoscenza delle modalità di liberazione dell’elemento contenuto nei concimi utilizzati. In generale la solubilità e l’attività dei concimi minerali nel terreno sono facilmente valutabili. Per contro, solitamente non vengono fornite informazioni a riguardo per i concimi organici. Di conseguenza per il loro utilizzo di frequente si pone il problema della mancata disponibilità dell’elemento nel momento di maggior fabbisogno da parte delle piante come ad esempio nel periodo primaverile.
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<p>&nbsp;</p><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana,Arial,Helvetica; font-size: 10pt;">Proprio in melicoltura si verificano spesso difficoltà in primavera per l’approvvigionamento azotato delle piante. La temperatura del terreno è ancora bassa e la capacità di assorbimento dell’apparato radicale è limitata. Perciò la pianta deve utilizzare le riserve azotate di cui dispone, immagazzinate nel tronco e nelle radici. La problematica è certamente maggiore in agricoltura biologica, dal momento che non possono essere distribuiti concimi minerali con elevato grado di solubilità. La maggior parte dei concimi organici impiegabili in agricoltura biologica mineralizzano lentamente l’azoto, poiché l’elemento in essi contenuto è caratterizzato da legami chimici organici. Inoltre in agricoltura biologica si necessita di concimi la cui attività proceda anche in presenza di basse temperature per soddisfare il fabbisogno primaverile delle piante. Sul mercato vengono proposti numerosi concimi organici contenenti azoto. Essi possono essere di origine animale o vegetale o derivare dalle più svariate miscele. La formulazione può essere pellettizzata, liquida o polverulenta. Spesso, a causa delle diverse composizioni, lavorazioni e formulazioni, risulta difficoltoso valutare quando ed in che misura l’azoto venga reso disponibile. Per una distribuzione mirata e adattata alle esigenze della coltura è necessario disporre di informazioni riguardanti la modalità di liberazione dell’elemento nei diversi concimi organici. In tal modo è anche possibile ridurre le problematiche legate al rispetto dell’ambiente (es. dilavamento) e a perdite economiche.</span></span>

Pubblicazioni

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<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; line-height: 11pt; font-family: Verdana,Arial,Helvetica;"><font size="2"><span style="font-size: 10pt;" lang="DE">Kelderer
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<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; line-height: 11pt; font-family: Verdana,Arial,Helvetica;"><font size="2"><span style="font-size: 10pt; color: black;" lang="DE">Kelderer
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<p class="MsoNormal" style="font-family: Verdana,Arial,Helvetica;"><font size="2"><span style="font-size: 10pt;">Kelderer M. und Gramm D.
(2008). <i style="">La mineralizzazione dei concimi
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<font size="2"><span style="font-size: 10pt; font-family: Verdana,Arial,Helvetica;">Kelderer M., Gramm D., Topp A. und Andreaus O.
(2008). <i style="">Die Stickstoffmineralisierung von
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3/08, 28-32</span></font>

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