Il 21 e 22 settembre Bracciano ha ospitato la quarta edizione di “Un Lago da Coltivare”, evento organizzato dal Comune di Bracciano, in collaborazione con il Biodistretto dei Laghi di Bracciano e Martignano e con il contributo di ARSIAL e Regione Lazio.
L’iniziativa ha permesso ai visitatori di esplorare i prodotti degli agricoltori e allevatori aderenti al Biodistretto, attraverso degustazioni e stand gastronomici, il tutto accompagnato da altri spettacoli ed eventi. Il Biodistretto è nato ufficialmente a marzo di quest’anno, con l’obiettivo di preservare la presenza degli agricoltori nel territorio sabatino, supportando uno sviluppo ecosostenibile dell’agricoltura locale e lavorando per accorciare la distanza tra cittadini, aziende agricole e ristorazione, settore fondamentale per la valorizzazione delle produzioni locali. A rendere unica l’edizione di quest’anno hanno contribuito anche tre convegni, che hanno approfondito temi di grande interesse per il territorio e per promuovere un’agricoltura sostenibile.
Il primo convegno, tenutosi sabato mattina, è stato l’occasione per presentare il Biodistretto e i suoi obiettivi e progetti. Durante l’evento, oltre al presidente Barbara Giorgi, sono intervenute le amministrazioni dei tre Comuni del lago che hanno supportato la nascita del progetto, nella persona di Marco Crocicchi, sindaco di Bracciano, Angelo Pizzigallo, sindaco di Anguillara, e Monica Silenzi, Consigliere all’agricoltura di Trevignano Romano. E’ anche intervenuto Umberto Selmi, rappresentante dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea), che ha illustrato alcuni dati che testimoniano l’importanza del settore biologico non solo a livello regionale, essendo il Lazio la prima regione italiana per numero di biodistretti (12 su un totale nazionale di 50), ma anche nazionale ed europeo: il Lazio ha infatti raggiunto e superato la quota del 25% di superficie agricola in biologico, obiettivo posto dal Green Deal europeo per il 2030, quota che la nostra regione ha già superato arrivando addirittura al 27%.
L’articolo completo si può leggere QUI
Fonte: L’Agone