“Friend of the Sea”, un progetto della ‘World Sustainability Organization’, ha sviluppato standard di certificazione per la produzione sostenibile di sale marino. Le aziende che soddisfano i criteri possono utilizzare il marchio di qualità ecologica “Friend of the Sea” per i loro prodotti di sale marino.
“Il sale è così comune che spesso dimentichiamo che gran parte di esso proviene dal mare”, ha dichiarato Paolo Bray, direttore di Friend of the Sea. La protezione dell’ambiente marino deve comprendere anche la produzione sostenibile di sale marino.
La produzione può danneggiare gravemente gli ecosistemi
La produzione di sale marino può influire sull’ecosistema marino e sul benessere della flora e della fauna terrestri e marine. Questo perché il processo tende a interrompere il flusso naturale dell’acqua lungo la costa. Il processo altera i corsi d’acqua, che a loro volta hanno un impatto potenzialmente negativo sulla rete alimentare, sulla riproduzione e così via.
Il processo di estrazione del sale dall’acqua di mare è cambiato poco nel corso di migliaia di anni. Il processo prevede la raccolta di acqua in stagni poco profondi , le saline, e l’evaporazione dell’acqua. Il sale che ne deriva può quindi essere raccolto e raffinato. Il sale marino viene utilizzato nella preparazione degli alimenti, ma anche in molte applicazioni industriali come la produzione di cloro.
I produttori devono superare l’audit
Per soddisfare i requisiti di “Friend of the Sea” i produttori di sale marino devono superare un audit. I revisori esaminano i sistemi di gestione sociale e ambientale del produttore, le procedure di emergenza, i macchinari e le attrezzature, il rispetto delle leggi e la conservazione dell’ecosistema. In quest’ultima categoria, il produttore di sale deve dimostrare che la costruzione delle sue saline non ha distrutto nessun ecosistema naturale. Se si dovessero verificare danni ambientali, i produttori devono presentare un piano di mitigazione. L’audit esamina anche gli effetti della salina sull’ecosistema acquatico e l’uso di sostanze pericolose, oltre a molti altri fattori.
“Friend of the Sea” certifica pratiche sostenibili nel settore della pesca, dell’acquacoltura, della farina di pesce e dell’olio di pesce omega-3. L’organizzazione promuove progetti pilota relativi a ristoranti, spedizioni sostenibili, osservazione di balene e delfini, acquari, pesci ornamentali, creme UV e altri. È l’unico programma di certificazione per la pesca sostenibile che è riconosciuto e monitorato in tutto il mondo da un organismo nazionale di accreditamento.
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Fonte: Organic-market.info