Il CREA, nell’ottica di una sempre maggiore sostenibilità nel settore dell’acquacultura, ha avviato la sperimentazione sull’isola toscana di Capraia di un impianto costituito da reti di rame al posto del nylon, assieme a test sui mangimi e altre pratiche innovative. Tutto ciò nell’ambito del progetto “Perilbio”, e in collaborazione con la società cooperativa “Maricoltura e Ricerca”. Il rame ha un’attività antibatterica e le nuove reti sono in grado eliminare la colonizzazione di organismi incrostanti facilitando così le operazioni di manutenzione e aumentando l’ossigenazione dell’acqua all’interno della gabbia migliorando il benessere dei pesci. Il rame è poi uno dei pochi materiali che possono essere riciclati, di conseguenza le aziende non saranno costrette a sostituire e smaltire le reti ogni due anni come avviene per quelle in nylon.
Per quanto riguarda i costi, questi sono più elevati rispetto alle reti in nylon, ma anche l’offerta cambia: le gabbie saranno dotate di sonde per il monitoraggio e, attraverso una semplice app, l’allevatore potrà avere un controllo costante e immediato del proprio impianto e prevenire danni alla struttura e ai pesci.
Il CREA ha pubblicato un video sulla sperimentazione che si può visionare a questo LINK
Fonte: CREA