Corte di Giustizia Ue: “Un Paese terzo può fregiarsi del logo di produzione biologica dell'Unione solo se rispetta tutti i requisiti della legislazione dell'Ue”

Secondo la Corte di giustizia europea, un “prodotto alimentare importato” non può essere etichettato come “da produzione biologica” se non è conforme agli standard europei, “anche se le norme di produzione del Paese terzo sono riconosciute come equivalenti a quelle stabilite dal diritto dell’Ue”. Così ha stabilito la Corte di giustizia europea (CGUE) il 4 ottobre. La Corte è intervenuta in una controversia tra un produttore di bevande e le autorità tedesche. Quest’ultimo lamentava una disparità di trattamento tra il suo prodotto, che non poteva etichettare come “prodotto biologico” a causa dei minerali aggiunti, e una bevanda importata dagli Stati Uniti, che conteneva anch’essa minerali aggiunti e poteva essere commercializzata come prodotto biologico all’interno dell’Ue. La Corte “ritiene che un prodotto importato da un Paese terzo e fabbricato secondo norme di produzione e di ispezione riconosciute equivalenti [a quelle dell’UE] non possa utilizzare il logo di produzione biologica dell’Unione, [se] non rispetta pienamente le norme [europee]”, anche se rispetta “norme equivalenti a quelle”. Il prodotto in questione può comunque recare il logo di produzione biologica di un Paese terzo, ha aggiunto la Corte.

QUI il comunicato della Corte di Giustizia Ue

Fonte : Corte di Giustizia Ue