CONTROLLO BIOLOGICO DELLE MOSCHE NEGLI ALLEVAMENTI ZOOTECNICI

<P align=justify>Due tipi di insetti utili possono essere utilizzati nelle aziende zootecniche per il controllo biologico della mosca domestica, in alternativa all'impiego di prodotti insetticidi di sintesi. <BR>Negli allevamenti zootecnici (bovini, suini, ovini, equini, avicoli), nei centri di compostaggio e nelle discariche controllate di rifiuti solidi urbani, la presenza, nel periodo primaverile-estivo, di elevate popolazioni di mosca domestica (Musca domestica) e di altre specie di ditteri molesti (Fannia cannicularis ed altri) comporta notevole disagio agli animali allevati e agli operatori occupati in queste strutture. Inoltre il “nervosismo”, provocato agli animali dalle mosche, si ripercuote negativamente sul rendimento delle produzioni zootecniche. <BR>Le mosche si riproducono deponendo le uova nei substrati organici in decomposizione (cumuli di letame, liquami, lettiere, cumuli di rifiuti, ecc.) e trovano in questi ambienti condizioni ideali per la proliferazione. Dai pochi adulti che passano l’inverno, in seguito alle riproduzioni primaverili, si arriva ad esplosioni di popolazioni nel periodo estivo. <BR>La “Lotta Biologica” che prevede l’utilizzo di insetti utili (predatori e parassitoidi delle mosche moleste) è una tecnica ormai ampliamente sperimentata e diffusa in Nord Europa e, in questi ultimi anni, sta prendendo piede anche nel nostro Paese. <BR>I prodotti commerciali attualmente disponibili in Italia per il controllo biologico delle mosche sono due: <BR>1) BIOPAR, imenottero parassitoide del genere Muscidifurax. E’ una piccola vespa in grado di deporre le proprie uova all’interno delle pupe di mosca domestica, Fannia cannicularis e altri ditteri molesti, che si trovano nei substrati solidi (letame, cumuli di compostaggio, ecc.). Dalle pupe di mosca “parassitizzate”, fuoriusciranno, anziché adulti di mosca, altre vespette parassitoidi. Le introduzioni dell’insetto utile vanno eseguite a partire da aprile fino a tutto settembre a cadenza trisettimanale (intensificandole nel periodo più caldo, giugno-luglio) per un totale di 9-12 lanci all’anno a seconda dell’andamento climatico. Il lancio del parassitoide può essere combinato con l’impiego di trappole gialle o esche avvelenate per la cattura degli adulti di mosca. E’ importante iniziare presto i lanci (aprile-maggio) in modo da ridurre precocemente la popolazione della mosca a vantaggio di quella del parassitoide. Questo metodo (Inoculazione Multipla Preventiva) consente una forte riduzione dei costi. <BR>2) BIOFLY, dittero predatore della specie Ophyra aenescens.<BR>Il predatore si nutre di larve di mosca domestica che si trovano all’interno dei liquami. Per potere utilizzare il prodotto, la temperatura minima nei locali deve essere di almeno 18°C; pertanto nelle stalle aperte se ne consiglia l’utilizzo a partire da marzo fino ad ottobre, nelle stalle chiuse (suini) tutto l’anno. Il numero di introduzioni sufficienti per il controllo della mosca varia a seconda del tipo di substrato liquido da trattare (6 lanci all’anno nel caso di liquame suino, 3 nel caso di quello bovino). <BR>Possono essere necessarie alcune trappole gialle da posizionare lungo il perimetro esterno della stalla per la cattura massale delle mosche adulte, provenienti da altre zone. In zone particolarmente sensibili alla presenza di adulti di mosca di provenienza esterna (es. sale di mungitura) è possibile integrare l’uso di insetti utili con gli insetticidi naturali di origine vegetale (ad esempio Piretro), che non lasciano residui. <BR>L’impiego di insetti utili è ideale negli allevamenti biologici (secondo Reg. CE 1804/99), laddove non è consentito l’uso di insetticidi chimici, ma viene applicato con successo anche in quelli convenzionali. <BR>La Koppert (Biofabbrica Olandese) e lo Studio AGERNOVA di Perugia hanno seguito le sperimentazioni dei due prodotti in diverse aziende del Nord e Centro Italia. <BR><BR><I>Fonte di informazione:</I> Studio Agernova</P>