Nicola Rossi, già consigliere economico di Massimo D’Alema, con il fratello Fabrizio, agronomo, fa anche il viticoltore. Nella tenuta Cefalicchio, in Puglia, sua terra natale, applica i principi della viticoltura biodinamica, una scelta estrema, ancora più radicale della viticoltura biologica. Cresce l’interesse dei consumatori verso vini a ‘più alto valore intrinseco’ in termini di storia, tradizioni e territorio, rileva Wine Marketing 2008 il nuovo report di Nomisma che verrà presentato nel corso del prossimo Vinitaly. Con il vino biologico e biodinamico, la leva del valore aggiunto in termini di territorio e ricchezza naturale diventa ancora più potente. Wine Spectator, bibbia mondiale dell’enologia, ha dedicato al settore un approfondito servizio di copertina, focalizzato sugli Usa, patria delle nuove tendenze. In tutto il mondo si mangia e si beve sempre più bio. Secondo i dati Biofach, nel 2007 la spesa mondiale per alimenti ‘verdi’ ha superato i 40 miliardi di dollari e si prevede che raggiungerà i 60 miliardi nel 2010. E in prima fila nella produzione del settore c’è proprio l’Italia. Aumentano anche le cantine bio: siamo ai vertici con oltre 30.000 ettari di terreni a viticoltura biologica, contro i 15.000 della Spagna e i 2.000 della Germania. Ma il biologico funziona anche nelle bollicine. Una nuova schiera di petit vigneron, piccoli produttori dello Champagne si è presentata qualche anno fa al Vinitaly con champagne biologici e biodinamici, che ora stanno conquistando il mondo.
Fonte di informazione: “La Repubblica – Affari e Finanza”, 31 marzo 2008, pg. 46.