Dei ricercatori hanno fatto una scoperta sorprendente esaminando i terreni agricoli trattati esclusivamente con fertilizzanti organici, di Romane Tardy

L’agricoltura sostenibile è sempre più diffusa. In Francia, alla fine del 2023, 2,76 milioni di ettari saranno coltivati con metodi biologici, pari al 10,4% dei terreni agricoli del Paese, secondo Agence Bio. Lo scorso anno, il 5,6% del consumo alimentare delle famiglie era rappresentato da prodotti biologici. In questo contesto, un nuovo studio condotto dai ricercatori della Kansas State University ha analizzato i terreni adatti all’agricoltura biologica, e più in particolare quelli trattati con fertilizzanti organici.

Hanno analizzato il suolo di un campo di mais in Kansas che era stato trattato con fertilizzanti organici, come letame o compost, e non lavorato per circa vent’anni. Gli esperti hanno fatto una scoperta sorprendente, che hanno condiviso sulla rivista Soil Science Society of America: nei campi biologici hanno trovato carbonio, e in quantità maggiori rispetto ai campi che avevano ricevuto fertilizzanti chimici o che erano stati coltivati senza fertilizzanti.

Trattando i campi con concime naturale, l’agricoltura biologica ha favorito la vita dei microrganismi nel sottosuolo, in particolare del carbonio microbico. Il carbonio si attacca anche ai minerali del suolo, creando un deposito a lungo termine. La capacità di trattenere il carbonio in questo modo è molto vantaggiosa, in quanto può contribuire a limitare la quantità di gas che finisce nell’atmosfera, la cui entità è aumentata solo negli ultimi anni, contribuendo così al riscaldamento globale.

“A mia conoscenza, questa è la prima prova diretta dei meccanismi con cui gli ammendamenti organici migliorano la salute del suolo, la diversità microbica e il sequestro del carbonio”, ha dichiarato Ganga Hettiarachchile, professore di chimica del suolo e dell’ambiente presso la Kansas State University. I suoli della Terra attualmente immagazzinano una quantità di carbonio 10 volte superiore a quella presente nell’atmosfera, quindi è importante non lasciarla sfuggire degradando il terreno. L’uso di fertilizzanti organici può quindi contribuire a migliorare questo stoccaggio, secondo le conclusioni di questa ricerca.

“Studi come questo ci aiuteranno a orientarci verso pratiche agricole più sostenibili e rigenerative che proteggeranno i nostri suoli e il nostro ambiente, contribuendo al contempo a nutrire una popolazione in crescita”, ha aggiunto lo specialista.

Fonte : L’intern@ute