Ogni anno, in concomitanza con la domenica di Pentecoste, si celebra la Giornata Mondiale della Biodinamica. Una giornata importante per ricordare il lavoro virtuoso degli agricoltori biodinamici e che quest’anno ha avuto un significato ancora più speciale perché accompagna verso le celebrazioni dei cento anni dal Corso di Agricoltura di Steiner, in programma per il 2024. È il momento giusto per riflettere sulla pratica quasi centenaria dell’agricoltura biodinamica e per ringraziare gli agricoltori biodinamici per il loro lavoro quotidiano. Sono loro la migliore ispirazione per un cambiamento pratico e positivo a fronte delle sfide che riguardano tutto il mondo.
Nelle intenzioni profonde della Giornata Mondiale della Biodinamica c’è un omaggio a coloro che lavorano instancabilmente per coltivare e produrre cibo buono nel rispetto degli animali, delle piante e del suolo. Il loro lavoro va ben oltre un’idea di agricoltura in senso stretto e si assume la responsabilità di prendersi cura anche dell’ambiente che li circonda. In agricoltura biodinamica coltivare significa interagire con la natura, lavorare a stretto contatto con essa, nutrirla con lo stesso impegno con cui lei ci nutre. Gli agricoltori hanno quindi una responsabilità molto più ampia che richiede sviluppo e dedizione costanti.
Quando Rudolf Steiner tenne le sue otto lezioni, proprio durante i giorni di Pentecoste del 1924, sull’idea di rinnovamento dell’agricoltura, in seguito pubblicate come Corso di Agricoltura, parlò di saggezza contadina riconoscendo la profonda capacità di comprensione degli agricoltori. A suo parere, gli agricoltori conoscono ciò che funziona meglio per le loro aziende, sanno quali pratiche applicare e quali cambiamenti apportare. Sono conoscenze acquisite attraverso l’esperienza e la ricerca di un miglioramento costante, una consapevolezza che li motiva e consente loro di fare scelte informate.
La crescita umana è al centro dell’agricoltura biodinamica insieme allo sviluppo vegetale e animale. Uno sviluppo costante che non è mai un fiume tranquillo. È piuttosto un percorso roccioso con ostacoli da superare e nuovi percorsi da trovare. L’agricoltura è piena di sfide che richiedono perseveranza e determinazione, perché quando si lavora con la natura c’è sempre una componente sconosciuta che deve essere abbracciata per sviluppare una connessione in tutto il suo potenziale. È questo percorso tortuoso che motiva gli agricoltori a crescere e conferisce loro una competenza preziosa.
Gli agricoltori biodinamici sono un esempio per tutti. Mostrano come la passione, la determinazione e lo sviluppo consentano di prendersi cura del pianeta, di contribuire a qualcosa di molto più ampio del loro lavoro quotidiano. La visione dell’agricoltura biodinamica sostiene una collaborazione continua e in costante evoluzione tra gli esseri umani e la natura, in cui entrambe le parti possono prosperare. Data l’attuale crisi climatica, non possiamo permetterci di compromettere il benessere del nostro ambiente e i nostri agricoltori sono ben consapevoli dell’importanza di condividere questa responsabilità per la protezione del pianeta.
Fonte: Associazione per l’agricoltura biodinamica