Lo comunica Ismea, che ha effettuato le rilevazioni su un Panel di 9.000 famiglie italiane, nell’ambito dell’Osservatorio sui consumi domestici agro-alimentari realizzato in collaborazione con ACNielsen.
Le categorie che hanno registrato i maggiori livelli di spesa sono i lattiero-caseari, in crescita del 7,8%, gli ortofrutticoli freschi e trasformati (+21,8%) e il segmento biscotti, dolciumi e snack, che incontro tendenza rispetto al dato generale ha fatto però registrare una contrazione del 3,9% su base annua.
Aumenti, rispettivamente dell’8,4 e del 7,9 per cento, sempre in termini di spesa, si rilevano inoltre per le bevande analcoliche e le uova.
Crescono a un tasso ancora moltosostenuto i prodotti per l’infanzia, che rispetto ai primi sei mesi del2006 hanno registrato un progresso del 47,3%.
Positivo anche il dato sugli acquisti di pasta e riso biologici (+15,5%), mentre le famiglie italiane hanno ridimensionato la spesa bio per oli (-4,1%) e pane,sostituti inclusi (-1,4%).
Tengono, con qualche accenno di difficoltà, i mieli (-0,1%), mentre salumi e elaborati a base di carni, per i quali si rilevano comunque livelli di spesa ancora contenuti, hanno fatto segnare in questi primi sei mesi un incremento del 50,3%.
A livello geografico, la tendenza all’aumento della spesa bio ha riguardato esclusivamente le regioni del Nord Italia (+17,7% nel Nord-Ovest; +19,4% nel Nord-Est). Nel Mezzogiorno, al contrario, i dati Ismea-ACNielsen rivelano una flessione del 12,7%, a fianco al -9,1% del Centro Italia.
Nel dettaglio dei canali, supermercati e ipermercati hanno incrementato rispettivamente le vendite del 7 e del 12,6 per cento rispetto al primo semestre 2006.
Migliorano anche superette e discount, mentre nei restanti canali la spesa ha registrato complessivamente una riduzionedel 9,9%.
Fonte di informazione: Ismea