Data inizio
08 Apr 2022
News

E’ stato ufficialmente avviato con una conferenza stampa a Roma il “Progettiamo il Futuro Tour” (QUI i dettagli) dell’Associazione dell’Agricoltura Biodinamica, che ha già portato a Milano, e ora a Roma, e porterà in tutta Italia, una serie di incontri di studio e co-progettazione sul tema del biodinamico.

L’incontro ha visto il presidente dell’Associazione, Carlo Triarico, in colloquio con ecologhe e ricercatrici (Nadia El-Hage Scialabba, già senior officer della FAO per il biologico, e Raffaella Pergamo, ricercatrice CREA) entrambe impegnate sul fronte dell’agroalimentare a livello accademico ed istituzionale, assieme a testimonianze dirette di chi sul campo opera e vive l’esperienza di un’agricoltura al più alto livello di sostenibilità e rigenerazione ambientale.

L’agricoltura biodinamica è il metodo fondatore dell’agricoltura biologica (gli standard biodinamici hanno anche ispirato il primo regolamento europeo del biologico del 1992): un sistema produttivo a bassissimo impatto ambientale che contribuisce effettivamente alla mitigazione dei danni climatici e dei rischi ambientali, come provano numerosi studi ed esperienze effettuati in Italia e, soprattutto, nel nord Europa.  Un metodo agro-ecologico caratterizzato  da bassa intensità energetica in grado di ripristinare terreni asfittici restituendo loro la fertilità, di incrementare la biodiversità agraria e naturale, di migliorare ambiente ed alimentazione, di favorire il benessere animale e di coltivare anche aree marginali ed aride, portandole alla produttività.

La conferenza ha voluto ripristinare, anche grazie alle testimonianze portate, una corretta informazione sulla validità economica e serietà del metodo che appare il più vicino in assoluto alle indicazioni dell’Unione europea, le strategie “Farm to fork”, “Biodiversità”, e la Missione 2 del PNRR (“Rivoluzione verde e transizione ecologica”, “volta al raggiungimento di un nuovo e migliore equilibrio fra natura, sistemi alimentari, biodiversità e circolarità delle risorse”).

Nel corso dell’incontro sono stati portati esempi di applicazioni biodinamiche di successo in Italia ed in aree di crisi, anche in collaborazione e sinergia con la FAO (ed es. il caso SEKEM in Egitto, in un’area desertica  a 60 km dal Cairo, oggi oasi di agricoltura biodinamica che dà lavoro a 2.000 persone).

“La biodinamica cerca la saggezza (olistica) delle colture indigene, rispetta gli insegnamenti genuini della scienza (atomistica) e le completa con ciò che può scaturire dalla concezione vivente dell’universo” ha detto Nadia El-hage Scialabba, mentre Raffaella Pergamo, ricercatrice del CREA , centro di Politiche e di Bioeconomia, ha sottolineato come la transizione che ci attende è verso un’economia generativa e circolare, in cui si garantiscono ecosistemi e comunità verdi. Molto di quanto descritto si ritrova già nell’approccio biodinamico  che, al pari del biologico, rientra nel filone dell’agro-sostenibilità e rispecchia molto quell’ecologia integrale richiamata dall’enciclica di Papa Francesco, di interconnessioni fra uomo e natura.