Bernward Geier, membro della Commissione per il futuro
dell’alimentazione e dell’agricoltura che ha redatto il “Manifesto sul
cambiamento climatico e il futuro della sicurezza alimentare”, intende
inserire nel prossimo protocollo internazionale sulle emissioni di CO2
un capitolo sull’agricoltura, perché la produzione di cibo è un fattore
strettamente correlato alla questione climatica. Pochi sanno, infatti,
che il modello alimentare industriale secondo alcune stime incrementa
del 25% le emissioni di CO2 . “Secondo noi – spiega Geier – è doveroso
intervenire su questo terreno, sottolineando le differenze tra
l’agricoltura industrializzata che emette CO2 e quella biologica che la
assorbe, tesi queste avallate da autorevoli pareri scientifici e
sostenute dalla Fao e dall’Oms”. La soluzione proposta è di incentivare
i sistemi agricoli ecologici e biologici in grado di sequestrare il
carbonio nelle piante e nel suolo riducendo le emissioni di CO2. “In
Europa – prosegue Geier – le grandi catene di supermercati da tempo
hanno sposato il biologico, e in Italia ci sono anche molte mense
scolastiche che si sono convertite”. Ma tutto questo non basta. E’
necessario puntare sulla biodiversità come alternativa all’uso
massiccio di combustibili fossili e di prodotti chimici necessari
all’agricoltura industriale. La ricetta fornita dal “Manifesto” è
apparentemente semplice: puntare su metodi di agricoltura che assorbono
poca energia e considerare anche i costi ambientali e sociali.<br><i>Fonte di informazione:</i> “Nòva”, 27 novembre 2008, p. 9.