In questi giorni veniamo avvisati che la Fiera “SANA” di Bologna ha inizio. La vetrina del bio in Italia dovrebbe essere tutta lì. Io ricordo con piacere le edizioni del SANA di inizio anni 2000 con una partecipazione compatta e convinta da parte della parte produttiva del biologico in Italia.
Gli agricoltori biologici c’erano e si facevano sentire anche in sede di dibattiti e convegni, ma soprattutto c’erano nei corridoi della fiera di Bologna. Il segnale era chiaro: tutto quello che viene proposto nel beauty e nel food biologico ha una partenza: gli agricoltori e produttori agricoli biologici. Nessuna crema di bellezza bio può essere prodotta senza gli estratti vegetali, nessun pesto bio può essere messo in vasetto senza che un agricoltore abbia prodotto basilico, aglio, olio ecc. I corridoi erano pieni “gente della terra”, agricoltori bio che con i loro banchi pieni di pomodori e zucchine discutevano con i buyer della GDO e con gli uffici acquisti della fabbriche di alimenti bio di stagionalità e cicli produttivi. Per la prima volta con il SANA c’era una fiera in Italia dove la produzione agricola biologica c’era ed aveva il ruolo di protagonista...
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Fonte: Corriere Ortofrutticolo