Data inizio
27 Apr 2015
Rassegna stampa

Il 22 aprile si è festeggiata la Giornata della Terra (Earth Day), la più grande manifestazione del pianeta dedicata ai temi della protezione dell’ambiente e per parlare dei rischi per la salute di alcune sostanze. Tra gli argomenti trattati si è parlato parecchio dell'uso indiscriminato dei prodotti chimici in agricoltura e del glifosato, uno degli erbicidi più utilizzati al mondo. Si tratta di una sostanza chimica di "grande pericolosità", in grado di causare "malattie del sistema endocrino" ma nonostante ciò autorizzata all’uso in Italia.

Ma che cos'è il glifosato? Si tratta di una sostanza chimica che fu scoperta negli anni Settanta da un chimico che lavorava per la Monsanto. Questo prodotto è un erbicida totale non selettivo, cioè una sostanza che uccide in maniera indiscriminata quasi qualunque pianta. Viene utilizzato in agricoltura ma anche in ambienti urbani, ad esempio per diserbare strade, marciapiedi e ferrovie. Il brevetto Monsanto è ormai scaduto da circa 15 anni ed il glifosato può essere prodotto e venduto liberamente da chiunque. Il principio attivo è usato nella preparazione di almeno 750 erbicidi destinati all’agricoltura.

Ma quali sono i rischi dovuti al suo utilizzo? Alcuni recenti studi su degli agricoltori hanno suggerito che l’utilizzo del pesticida favorisca la comparsa di linfomi non-Hodgkin. Inoltre avrebbe anche la capacità di indurre tumori negli animali da laboratorio e di danneggiare il Dna nelle colture cellulari. Però l’Agenzia Internazionale per la ricerca contro il cancro (IARC) è molto cauta nel dare conferme, e si limita a dichiarare che il glifosato possa essere un ‘probabile' agente cancerogeno

Il presidente dell’Associazione italiana per l'agricoltura biologica (Aiab), Vincenzo Vizioli, sostiene che: "I datistorici indicano che la maggior parte delle sostanze che causano mutazioni nelle colture cellulari risultano poi essere anche cancerogene. Il ministero della Sanità dovrebbe attivare una sospensione precauzionale dei prodotti a base di glifosato, fino a che non si avrà la certezza che questa sostanza non sia cancerogena. Il problema è particolarmente grave per il glifosato, a causa della sua grande diffusione". Si pensi che solo in Italia, il glifosato e i suoi derivati si trovano nel 46% delle acque di superficie!

Come al solito gli interessi in gioco sono enormi. Speriamo però, che l’Unione Europea, che in questi giorni sta decidendo sui permessiper il glifosato, ne vieticompletamente l’uso, togliendolo definitivamente, dalle nostre coltivazioni e dalle nostre strade.

 “Sanremonews”, 23 aprile 2015, http://www.sanremonews.it

 

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