“Aumentano i nemici della fertilità”, di Roberto La Pira.

Gli interferenti endocrini (IE) sono sostanze che hanno ripercussioni
negative sullo sviluppo neurologico e sulla fertilità. Si tratta di
sostanze presenti in così tanti beni di consumo e alimenti da essere
ritenuti ubiquitari. L’equipe di tossicologia alimentare e veterinaria
dell’Istituto Superiore di Sanità, guidata dal professor Alberto
Mantovani, accusa una nuova sostanza, il pesticida clorpirifos, un
insetticida ancora molto utilizzato, già ritenuto causa di perdita di
memoria e insonnia nei lavoratori esposti alla sostanza. Lo studio
dell’Istituto Superiore di Sanità, che verrà pubblicato sulla rivista
Enviromental Health Perspectives, ha dimostrato che il clorpirifos
provoca effetti negativi permanenti nel dialogo tra sistema nervoso e
sistema endocrino, alterando la produzione di due proteine,
l’ossitocina e la vasopressina. Inoltre, gli effetti negativi di una
esposizione pre e neonatale permangono negli individui divenuti adulti,
con maggiore criticità nei maschi. L’auspicio è che questa ricerca sia
lo spunto per rivedere i limiti massimi di residui ammessi. “La prima
regolamentazione – precisa Mantovani – dovrebbe venire dal Reach, il
nuovo regolamento europeo sulle sostanze chimiche, che prevede la
registrazione obbligatoria per tutti gli IE e la presentazione di
dossier molto accurati sulla sicurezza e la tossicità”. Peraltro, da
anni è possibile sostituire alcuni IE con sostanze non sospette, come
già fanno aziende attente all’ambiente e alla salute dei consumatori.
Una ricerca ha evidenziano il problema relativo all’accumulo di queste
sostanze, in quanto topi alimentati nelle prime fasi di crescita con
pesce contaminato non mostrano immediatamente sintomi tossici, ma
presentano alterazioni della tiroide e del sistema immunitario.<br><i>Fonte di informazione:</i> “Corriere Della Sera”, 19 ottobre 2008, p. 54