<div style="text-align: justify;"><b></b>Il
Premio «Biol» non è più andriese. La denuncia-allarme viene da Nunzio
Liso (ex assessore comunale alle attività produttive, Ds, dal 1995
all'inizio del 2002): «Biol, non è più Premio Internazionale Città di
Andria. Il premio nacque nel 1996: il Comune di Andria e il Comitato
Fiera d'Aprile rilanciarono una manifestazione pluricentenaria, appunto
la Fiera d'Aprile, ormai ridotta a mercatino settimanale. L'operazione
di rilancio ebbe immediato successo, anche per il massimo
coinvolgimento delle associazioni culturali e produttive della città. E
una delle iniziative lanciate in quel 1996, anno primo della rinnovata
Fiera d'Aprile, fu il premio Biol Città di Andria, riservato ai
migliori oli extravergini di oliva da agricoltura biologica ed
organizzato con il CiBi-Consorzio per il biologico». «Il premio negli
anni si è consolidato, diventando uno dei più ambiti a livello anche
internazionale. Il numero dei partecipanti è aumentato e il nome Città
di Andria legato al premio, anche se le iniziative collaterali
riguardavano l'intero territorio del nord-barese, individuava in
maniera indissolubile la città all'iniziativa». «Il premio Biol – ha
ricordato Liso – è stato essenziale per identificare Andria cone una
delle capitali della olivicoltura mondiale. E proprio in quegli anni,
sulla scia di Biol, nacquero le prime partecipazioni collettive a
manifestazioni fieristiche e commerciali, l'attenzione sempre più
crescente della stampa alle nostre produzioni. Seguirono altre
iniziative: «Qoco», concorso per giovani cuochi dei paesi del
Mediterraneo per piatti preparati a base di olio extravergine, «Liscio
come l'Olio», la festa popolare dell'olio nuovo, la Strada dell'Olio
«Castel del Monte», con sede proprio ad Andria. E la stessa agricoltura
e olivicoltura biologica hanno avuto impulso e crescita». Naturalmente,
tutto questo non è stato merito solo di Biol, ma il premio
un'importante e significativo contributo l'ha dato. Liso ha però
aggiunto: «Per otto anni Biol è stato Premio internazionale Città di
Andria; solo nelle ultime due edizioni l'organizzazione è passata alla
Camera di Commercio di Bari, ed Andria appariva solo come
amministrazione ospitante con intervento contributivo. Ma non potevo
prevedere che in questi giorni dovessi trovarmi fra le mani e sotto gli
occhi il depliant informativo dell'edizione 2004 con una clamorosa
esclusione. L'appuntamento è per il 22-30 aprile, sempre quello della
tradizionale Fiera, ma Biol non è più Premio Città di Andria, ed Andria
non appare più come sede, risulta Bari, né la nostra amministrazione
come organizzatrice, né come patrocinante o coordinatrice o
sostenitrice. Niente. Una desolazione». Questa la conclusione di Liso:
«Per chi è stato amministratore appassionato, la sopravvivenza a se
stesso degli eventi concepiti e organizzati per lungo tempo,
rappresenta una gratificazione, e quindi una legittima soddisfazione.
La loro scomparsa, invece, il segno doloroso che ciò che si è fatto
potesse non essere sufficientemente consolidato e forse neanche
meritevole di interesse ed impegno; il denaro e tutte le risorse umane
impegate in fondo sprecate». E' questa la ragione della fine di Biol?
premio internazionale Città di Andria? La risposta di Liso: «Voglio
ancora sperare che sia invece solo la conseguenza di una disattenzione,
magari grave, ma recuperabile, determinata dalla girandola continua di
crisi e di rimpasti che da alcuni anni coinvolge la nostra
amministrazione comunale e che, proprio nell'assessorato che si
interessa all'iniziativa, non consente ad alcune assessore di lavorare
per più di pochi mesi». Il riferimento è chiaro: in quattro anni, sono
cambiati quattro assessori comunali alle Attive produttiv. E cioè:
Nunzio Liso, Riccardo Memeo, Riccardo Zinfollino e, ora, Antonio
Griner.
<br><i>Fonte di informazione:</i> La Gazzetta del Mezzogiorno </div>