I dati strutturali del biologico italiano per il terzo anno consecutivo registrano cifre negative. Seguendo la filiera, se ci si allontana dalla produzione primaria, ridotta con il prosciugarsi dei contributi comunitari, e ci si avvicina alle attività più puramente commerciali, la situazione appare meno drammatica. Chi continua a crescere negli anni senza mai registrare cifre negative sono gli importatori. Nell’ambito di alcuni studi Ismea, sono state realizzate specifiche interviste a diverse tipologie di aziende, per analizzare in dettaglio la valutazione del mercato del biologico, comprese le aspettative per il futuro, da parte degli operatori direttamente interessati.
Fonte di informazione: «BioAgriCultura », n. 97, novembre – dicembre, pp. 11-13