Come affrontare il problema dei pesticidi non autorizzati nella filiera del biologico? Un progetto tedesco

Gestire la scoperta di pesticidi non autorizzati lungo la filiera del biologico rappresenta una grande sfida per l’industria. A causa dell’interpretazione contraddittoria del regolamento biologico dell’UE e della mancanza di chiari orientamenti da parte della Commissione, le procedure all’interno dell’UE sono molto eterogenee.

Un nuovo progetto partito all’inizio di febbraio, “PSM-Wirkstofffunde”, finanziato dal Programma federale per l’agricoltura biologica (BÖLN), esaminerà il tema dei residui  e della contaminazione dei pesticidi non autorizzati nella catena del valore biologica. Il progetto, implementato in collaborazione con Bund ökologische Lebensmittelwirtschaft (BÖLW), Büro Lebensmittelkunde & Qualität (BL-Q) e Gesellschaft für Resource Protection Ltd (GfRS), analizzerà in dettaglio le aree problematiche lungo tutta la filiera bio, identificherà le lacune esistenti e metterà a punto le raccomandazioni per le azioni da intraprendere.

Le priorità di ricerca progettuali sono:

  • L’identificazione dei pesticidi con un alto potenziale di contaminazione per la filiera del biologico
  • L’individuazione delle potenziali vie di contaminazione
  • L’analisi dei dati relativi alle applicazioni dei pesticidi e alla contaminazione delle aree non bersaglio (monitoraggio ambientale)
  • L’individuazione dei dati richiesti per la corretta valutazione dei residui di pesticidi non autorizzati lungo la filiera bio
  • L’analisi dei punti di forza e di debolezza delle banche dati dei residui
  • L’analisi dello status quo dell’attuale gestione dei residui di pesticidi a livello aziendale e nell’ambito del controllo biologico
  • La valutazione delle attuali procedure in vari paesi dell’UE e dell’EFTA e raccomandazioni per le azioni da intraprendere.

 

L’obiettivo del progetto è quello di migliorare la base di informazioni e i metodi per la corretta valutazione del ritrovamento di pesticidi non autorizzati. La sua attuazione si basa sui risultati del progetto FiBL / OPTA “Migliorare la gestione dei casi di residui nella produzione biologica”. Attraverso uno stretto scambio di informazioni con istituzioni quali IFOAM UE, l’OPTA (Associazione per la trasformazione e il commercio dei prodotti biologici) e l’EOCC (Consiglio europeo per i certificatori biologici), il progetto mira anche a fornire un contributo per un approccio armonizzato a livello europeo.

Per maggiori informazioni, contattare Marlene Ariana Milan, FIBL

QUI è possibile scaricare una dettagliata descrizione del progetto

Fonte: FIBL