“Diamo il via alla transizione agro-ecologica”: nasce l’alleanza tra Slow Food, Legambiente e Federbio, di Nicolas Lozito

Un’alleanza per la transizione agro-ecologica, che unisca biologico, protezione della biodiversità, e che garantisca i diritti dei lavoratori. E’ questo il messaggio che Slow Food, FederBio e Legambiente hanno lanciato dal Salone del Gusto – Terra Madre di Torino. Destinatari  i ministri presenti al G7 dell’Agricoltura, affinché la tutela ambientale e sociale sia al centro dello sviluppo nazionale e internazionale del primo settore.

I presidenti di FederBio, Legambiente e Slow Food Italia hanno delineato un quadro chiaro delle sfide e delle opportunità per il futuro dell’agricoltura. Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, e Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, hanno posto al centro del dibattito le problematiche più urgenti legate alla sostenibilità ambientale e alla giustizia sociale in ambito agricolo. L’Italia, come gran parte del mondo, si trova a dover affrontare sfide complesse e interconnesse. Il settore agricolo, cuore pulsante della nostra economia e cultura, è oggi al centro di una riflessione globale che mira a ridefinire il modello di sviluppo, puntando su sostenibilità, rispetto per l’ambiente e salute umana. L’appello è forte e chiaro: è il momento di cambiare rotta.

Nell’opinione delle tre associazioni, l’agricoltura deve farsi motore di trasformazione sociale, culturale e ambientale, proteggendo la biodiversità, rigenerando i suoli e restituendo valore e dignità a contadini e allevatori che, attraverso pratiche sostenibili, dovranno fornire cibo sempre più sano e rispettoso dell’ambiente. Per raggiungere questi obiettivi, FederBio, Legambiente e Slow Food Italia hanno elaborato una road map in 6 “SÌ”. Sei proposte concrete rivolte al governo italiano e ai partner internazionali presenti al G7, per una nuova agricoltura, più giusta e sostenibile.

I punti sono:

  • Sì all’agroecologia, no all’agricoltura intensiva
  • Sì all’agricoltura biologica, no a pesticidi e OGM
  • Sì a chi alleva con rispetto per gli animali e per la terra, no alla zootecnia industriale
  • Sì all’educazione alimentare in tutte le scuole, no ai cibi ultra-processati
  • Sì alla riduzione degli sprechi alimentari, no alla cultura dell’usa e getta

L’articolo completo, con i dettagli dei vari punti, si può leggere QUI

Fonte: La Provincia Pavese