Arricchiscono il patrimonio toscano dei biodistretti il Distretto biologico delle Valli Senesi ed il Distretto rurale e biologico del Valdarno di Sopra, entrambi approvati a fine luglio: realtà dedicate alla coltivazione, all’allevamento, alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari ottenuti con metodo biologico.
Salgono così a 9 i distretti riconosciuti con legge regionale (la 51 del 2019) e iscritti al Registro nazionale, aggiungendosi al distretto biologico di Fiesole, il primo nato il 27 luglio 2021, a quello della Val di Cecina riconosciuto il 13 luglio 2022, al distretto biologico di Calenzano riconosciuto il 15 settembre 2022, al distretto biologico del Montalbano riconosciuto il 23 dicembre 2022, a quello del Chianti riconosciuto il 31 gennaio 2023, a quello della Maremma toscana riconosciuto il 01/08/2023 e infine al distretto biologico delle colline della Pia riconosciuto il 13 febbraio 2024.
Il Distretto biologico delle Valli Senesi nasce dietro impulso delle aziende biologiche locali che hanno voluto sancire con le amministrazioni comunali un patto per valorizzare sia le produzioni biologiche sia un territorio altamente vocato alla sostenibilità.
“Abbiamo compiuto un passo di grande importanza”, dice Pierangelo Beata di Radicondoli, presidente del distretto biologico delle Valli Senesi. “Dobbiamo rivendicarlo come produttori biologici ora e nello sviluppo innovativo del nostro distretto. Il distretto ha una enorme potenzialità, rispettando le vocazioni delle Bio-valli senesi possiamo valorizzare tante filiere biologiche di qualità. La collaborazione con le amministrazioni comunali sarà fondamentale per sviluppare progetti di territorio rivolti alla comunità locale, turisti e appassionati delle nostre bellissime Bio-Valli”.
Il territorio del distretto insiste sui comuni di Chiusdino, Monteroni d’Arbia, Monticiano, Murlo, Radicondoli e Sovicille con quasi il 55% della superficie agricola condotta con il metodo dell’agricoltura biologica e con 260 aziende afferenti a tale conduzione.
Un territorio vocato alle produzioni biologiche, con alti valori naturalistici, dotato di importanti Riserve Naturali e Siti Natura 2000. Anche per questo i suoi amministratori e produttori biologici, che hanno già avviato una proficua collaborazione, vedono nel distretto un potente strumento di promozione territoriale e di connessione con la comunità locale.
Il Distretto rurale e biologico del Valdarno di Sopra ricalca il perimetro del distretto rurale già riconosciuto nel 2019, insistendo sul territorio di dieci comuni del Valdarno Superiore aretino e fiorentino: Bucine, Castelfranco Piandiscò, Castiglion Fibocchi, Cavriglia, Pergine Laterina, Figline Incisa Valdarno, Loro Ciuffenna, Montevarchi, San Giovanni Valdarno e Terranuova Bracciolini.
“Con il riconoscimento di distretto biologico – ha detto il presidente del Distretto rurale biologico del Valdarno di sopra, Nicola Benini – si completa il percorso avviato nel 2019 con la nascita del distretto rurale. Il valore aggiunto di questa importante realtà è la collaborazione fra la componente privata degli operatori agricoli e i 10 comuni del Valdarno di Sopra. Anche per questa sua peculiarità il distretto fa parte del Coordinamento nazionale della rete dei distretti e nel Valdarno ha trovato la sua sede il Centro studi nazionale dei distretti”.
La superficie agricola condotta con il metodo dell’agricoltura biologica si aggira sul 45%, con 370 aziende afferenti a tale conduzione. Il distretto nasce a seguito del lavoro sviluppato dal distretto rurale che ha voluto proporre al territorio dietro un impulso delle aziende locali un patto per valorizzare sia le produzioni biologiche che un territorio altamente vocato alla sostenibilità. Il neonato distretto si avvale sia delle peculiarità del distretto biologico sia di quelle del distretto rurale ottenendo così una formula gestionale più ampia. Per questo, come da decreto, il distretto valdarnese si chiama Distretto rurale e biologico del Valdarno di Sopra.
Fonte: Corriere Nazionale