L'11 luglio, il Comitato nazionale francese per l'agricoltura biologica ha dato alle serre biologiche riscaldate una nuova scadenza - fino al 2030 - per passare dai combustibili fossili alle energie rinnovabili (una scadenza che si applica solo alle vecchie serre riscaldate certificate come biologiche prima del 01/01/2020), ma la Fnab-Federazione nazionale agricoltura biologica deplora "il fatto che i cinque anni trascorsi non siano stati realmente utilizzati dagli operatori per abbandonare i combustibili fossili". Per questo motivo la federazione ha presentato una mozione che chiede una revisione annuale delle azioni intraprese per garantire che questi operatori delle serre passino alle energie rinnovabili. In sostanza, la Fnab ha sempre sostenuto che il riscaldamento delle serre è incompatibile con i principi dell'agricoltura biologica, perché non rispetta in alcun modo la stagionalità della produzione, né la necessità di proteggere il clima. La federazione ritiene inoltre che l'agricoltura biologica "abbia il dovere di dare l'esempio nei cambiamenti che devono essere apportati al nostro sistema agricolo e alimentare. Pertanto, continueremo a difendere questi principi presso i consumatori, l'INAO-Institut national de l’origine et de la qualité e le autorità europee, affinché queste pratiche vengano abbandonate".
Per tutte le nuove serre riscaldate, l'obbligo di utilizzare energie rinnovabili è già in vigore da cinque anni. Secondo le stime della Fnab, questo rinvio riguarderà solo una trentina di produttori sui 14.000 orticoltori biologici francesi (la maggior parte dei quali sono ortolani) che non riscaldano le loro serre.
Fonte: Biolineaires