Secondo l’ultimo Rapporto Fao sulla Valutazione globale dell’inquinamento del suolo, la contaminazione del suolo incide sulla qualità dell’agricoltura generando una perdita di produttività compresa tra il 15% e il 20%. L’inquinamento, poi, non conosce confini: i contaminanti sono diffusi in tutti gli ecosistemi terrestri. Per questo l’inquinamento del suolo è stato riconosciuto a livello internazionale come una grave minaccia che influisce sulla sua capacità di fornire servizi ecosistemici, compresa la produzione di cibo sicuro e sufficiente, compromettendo la sicurezza alimentare globale.
Il benessere del suolo è al centro dell’operato degli agricoltori biodinamici che utilizzano i preparati biodinamici per rendere vitale e fertile i loro terreni. L’autrice dell’articolo ne parla con Carlo Noro, uno dei massimi esponenti della biodinamica italiana che, con la sua azienda agricola di Labico in provincia di Roma, produce i preparati biodinamici che vengono acquistati da moltissimi agricoltori di tutta la penisola. Classe ’51, prima grafico, poi bancario è da 40 anni agricoltore biodinamico e formatore e, con l’Associazione per l’Agricoltura biodinamica sta predisponendo un piano di formazione per incrementare e migliorare l’impiego dei preparati biodinamici nelle aziende agricole.
L’intervistato risponde a domande sul perché dello sviluppo molto lento della biodinamica, parla della sua esperienza nel settore, dei preparati e del loro contributo allo sviluppo della biodiversità e della rigenerazione del suolo, di formazioni e di altri interessanti argomenti.
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Fonte: TerraèVita