Il movimento biologico chiede obiettivi ambiziosi per aumentare le superfici biologiche ed il consumo di prodotti biologici nell’UE prima della pubblicazione delle strategie ‘Farm to Fork’ e ‘Biodiversità’ previsto per il 25 marzo.
Il nuovo Green Deal della Commissione europea evidenzia la necessità di accrescere l’ambizione ambientale dell’UE e passare a sistemi alimentari sostenibili. Secondo IFOAM UE, la strategia ‘Farm to Fork’ dovrebbe basarsi sull’affermazione dell’agricoltura biologica e sul suo potenziale di trasformazione dell’agricoltura per fornire ai cittadini della UE una visione credibile e coinvolgente volta ad ottenere un sistema di produzione alimentare sostenibile entro il 2030.
L’agricoltura biologica è ben nota ai cittadini di tutta l’UE, è un sistema di produzione agroalimentare sostenibile definito legalmente e certificato, con comprovati benefici per l’ambiente e per il benessere degli animali, nonché un modello commerciale consolidato e redditizio per agricoltori, trasformatori e dettaglianti. In linea con la visione europea IFOAM per il 2030, un settore agricolo forte e dinamico dovrebbe far parte di una più ampia transizione dell’intero settore agricolo, una metà del quale dovrebbe essere gestito secondo i principi e le pratiche ispirati all’agroecologia entro il 2030.
Per trasformare queste ambizioni in realtà, il movimento biologico suggerisce che la strategia ‘Farm to Fork’ dovrebbe associare le politiche di supply-push (conversione della PAC e aiuti al mantenimento) e di domanda (forniture pubbliche, promozione). Avere le giuste politiche operative contribuirebbe a una crescita equilibrata sia della produzione che della domanda bio, e a sviluppare l’intera filiera di approvvigionamento biologica.
La strategia ‘Farm to Fork’ dovrebbe pertanto includere obiettivi quantitativi così da aumentare sia le superfici biologiche sia il consumo di prodotti biologici nell’UE e ridurre nel contempo l’uso di pesticidi e antibiotici. L’IFOAM UE chiede un obiettivo del 20% di superfici biologiche entro il 2030 (in media nell’UE), cosa al contempo ambiziosa e realizzabile (considerando che l’agricoltura biologica copre attualmente in media circa l’8% dei terreni coltivati nell’Unione) a condizione che sia collegata alla PAC. Gli Stati membri dovrebbero includere un obiettivo nazionale per le superfici bio nei loro piani strategici della PAC e fornire un sostegno adeguato alla conversione e al mantenimento del sistema, così da consentire il pieno utilizzo delle misure agroambientali nell’ambito dello sviluppo rurale (nel secondo pilastro) e dei meccanismi innovativi come gli ‘eco-schemes’ (nel primo pilastro).
IFOAM EU chiede inoltre un obiettivo dell’UE del 20% di prodotti biologici nelle mense pubbliche entro il 2030, in linea con l’approccio push-pull che ha avuto successo in Danimarca. Un obiettivo che si potrebbe ottenere attraverso gli appalti pubblici verdi (Green Public Procurements) e politiche di promozione. È un modo efficace per sviluppare l’intera filiera di produzione biologica e dare un ruolo di rilievo alle autorità locali nella strategia ‘Farm to Fork’.
IFOAM UE fa parte della EU Food Policy Coalition, che sostiene un passaggio a diete più sostenibili con più prodotti vegetali, produzione animale meno intensiva e modelli di governance innovativi per la strategia ‘Farm to Fork’. Ciò evidenzia l’importante ruolo della società civile a tutti i livelli, nonché delle autorità locali.
Il movimento biologico sollecita sinergie tra la strategia ‘Farm to Fork’, la strategia Biodiversità e la riforma della PAC per confermare il contributo dell’agricoltura biologica agli obiettivi UE del Green Deal e sostenerlo di conseguenza.
Fonte: IFOAM UE