Dopo diversi mesi di discussioni, l’IFOAM EU ha adottato un documento di sintesi sul materiale riproduttivo vegetale così questo è previsto nel nuovo regolamento biologico (UE) 2018/848. Il documento evidenzia i punti del testo di base del nuovo regolamento che richiedono maggiore attenzione e possibili azioni da parte della Commissione. Un’azione, secondo IFIAM UE, davvero necessaria su diversi fronti.
Aumentare la disponibilità e l’uso di sementi biologiche in tutta Europa è una delle priorità del movimento biologico europeo. In tutti gli Stati membri, vi è una cronica mancanza di sementi bio, e per tale ragione gli agricoltori biologici possono chiedere una deroga per l’utilizzo di semi convenzionali non trattati. Secondo il nuovo regolamento 2018/848, che entrerà in vigore nel 2021, le deroghe dovrebbero essere gradualmente eliminate e, dal 1 gennaio 2036, sarà possibile utilizzare solo le sementi bio. In pratica, si tratta però di un miglioramento assai limitato del processo di deroga relativo al’uso delle sementi biologiche, mentre ulteriori regole sarebbero necessarie per garantire la graduale eliminazione dell’uso di sementi convenzionali non trattate.
IFOAM UE sostiene che, laddove esista già una buona offerta di sementi biologiche ottenute da cultivar idonee, norme di deroga più rigorose possono costituire una misura politica efficace per ridurre la quantità di deroghe e aumentare l’uso delle sementi bio disponibili. Un risultato auspicabile di tale regime sarebbe l’inizio, da parte degli agricoltori,di una maggiore richiesta di semi biologici delle cultivar preferite, motivando i produttori di semi bio ad aumentare la produzione.
Il documento IFOAM UE cita poi il progetto di ricerca LIVESEED, coordinato da IFOAM UE e FiBL, sviluppato proprio con l’intento di esplorare modalità per espandere la produzione e l’uso di semi biologici. Il progetto ha già pubblicato delle specifiche raccomandazioni politiche in tal senso rivolte alle autorità nazionali e regionali, come lo sviluppo e l’aggiornamento di allegati nazionali che elenchino specie o sottospecie per le quali siano disponibili, sui rispettivi territori, sufficienti sementi biologiche, in cui quindi nessuna deroga possa essere più concessa, come sta già accadendo in alcuni paesi (Olanda, Francia, Germania, Lussemburgo, Svezia, Belgio e Svizzera).
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Fonte: IFOAM UE