In tempi di rincari, l’unica cosa che rimane da fare è cercare qualche trucco per risparmiare. Il mezzo più efficace sembra essere quello mutuato dai sostenitori del biologico: il gruppo d’acquisto. Persone che si mettono insieme e comprano ciò che serve loro direttamente dal produttore, o tramite un canale privilegiato, in modo da ottenere un risparmio consistente. La parola d’ordine è accorciare la filiera, e spuntare prezzi migliori all’origine. E se c’è un campo dove i gruppi d’acquisto hanno avuto davvero successo è quello del biologico, specie fresco. Non solo l’opportunità permette di risparmiare il 40% rispetto ad una spesa bio, ma oggi la pratica è anche più comoda perché i produttori si sono uniti in consorzi, ampliando l’offerta e perfezionando il metodo di raccolta della merce. Spiega Annalisa Gallucci, responsabile della “filiera corta” dell’Aiab, l’associazione italiana per l’agricoltura biologica:”Acquistare in gruppo è piuttosto semplice. Ci si può unire a un gruppo già esistente, oppure costituirne uno nuovo, generalmente con chi è fisicamente vicino”. Per il biologico, sul sito Aiab (www.aiab.it) si può trovare l’elenco dei gruppi di produttori certificati per regione, e i numeri per contattarli, oppure ci si può rivolgere alla Coldiretti o alla Cia della propria città. Ciascuno stila la propria lista della spesa settimanale, poi a turno si va a ritirarla, o ci si accorda con i produttori per ricevere la merce in un luogo definito.. Si può comprare frutta,verdura, carne, pesce, latte, pane più freschi e di ottima qualità, ma si deve sapere che la filiera corta impone un limite, solo prodotti di stagione e del territorio. Si possono ordinare anche confezioni standard, che verranno poi ritirate in un giorno prestabilito. In questo caso i prezzi sono ancora più vantaggiosi: una cassetta con 10 chili di frutta biologica costa in media 14 euro, 7,50 euro una cassetta di verdura da 5 chili. La formula è così conveniente che a Torino il Movimento consumatori e la Provincia hanno avviato il progetto “Collettivo è meglio”, per promuovere l’acquisto di alimenti biologici in filiera corta. I cittadini possono acquistare i prodotti più comuni tramite 4 punti di acquisto, ordinandoli via mail e ritirandoli un giorno a settimana.
Fonte di informazione: “Il Salvagente”, 25 ottobre 2007, pg. 7-8.