Per 4 consumatori scandinavi su 10 il biologico Made in Italy rappresenta il top della qualità. Pasta, olio extravergine, formaggi e vino sono le categorie di maggiore interesse all’interno di un mercato del bio che in Svezia e Danimarca supera i 4,4 miliardi di euro ed è considerato tra i più promettenti dalle imprese italiane.
Sono queste le coordinate tracciate dell’analisi Nomisma realizzata per ITA.BIO – la prima piattaforma del biologico italiano, promossa da FederBio Servizi Srl e ICE – e presentata in occasione del webinar “Internazionalizzazione del BIO Made in Italy: focus Scandinavia”.
Dopo gli approfondimenti dedicati in passato a Stati Uniti, Cina, Canada ed Emirati Arabi, la ricerca condotta da Nomisma si è dunque soffermata sul mercato di Danimarca e Svezia.
L’evento, trasmesso in diretta streaming, oltre alle evidenze di ricerca presentate da Silvia Zucconi, Responsabile Market intelligence & Business Information Nomisma, e da Emanuele Di Faustino, Responsabile Industria, Retail e Servizi Nomisma, ha beneficiato delle esperienze e dei contributi presentati da Paolo Carnemolla, Segretario Generale FederBio; Andrea Mattiello, Direttore Ufficio ICE Stoccolma; Pernille Bundgård, Direttrice del Marketing Internazionale di Organic Denmark; Annibale Pancrazio, Ceo Pancrazio Spa; Giorgio Alberani, Direttore Commerciale Fruttagel; Luca Giavi, Direttore del Consorzio di Tutela della DOC Prosecco; Pierluigi Ferrari, Export Manager Terre Cevico; Giuseppe Russo, Capolinea Ufficio Agroindustria ICE e Lorenzo Tosi, Giornalista Tecniche Nuove.
L’approfondimento presentato da Silvia Zucconi, Responsabile Market intelligence & Business Information Nomisma, ha preso in esame le dimensioni e il posizionamento del Food & Wine biologico italiano sul mercato scandinavo.
“Per la prima volta ITA.BIO propone informazioni su quelli che sono i prodotti agroalimentari, con un focus dedicato al vino, fondamentale per il paniere del Made in Italy” – ha spiegato Silvia Zucconi – . Al riguardo va sottolineato come sia molto positiva la performance dell’export agroalimentare bio: nel 2022 le vendite di prodotti agroalimentari italiani bio sui mercati internazionali hanno raggiunto i 3,4 miliardi di euro, mettendo a segno una crescita del +16% (anno terminante a giugno) rispetto all’anno precedente”.
Peraltro, il riconoscimento del bio Made in Italy sui mercati internazionali è testimoniato anche dalla crescita di lungo periodo (un valore quasi triplicato rispetto all’anno precedente) e dalla quota di export sul paniere Made in Italy, con un peso del 6% sull’export agroalimentare italiano totale nel 2022. La gran parte delle esportazioni riguarda il food (80% sul totale) ma è rilevante anche il ruolo del vino, che sta crescendo in maniera significativa.
Tutti i numeri del bio in Scandinavia sono positivi. Dall’analisi prodotta da Nomisma risulta che, nel complesso, si tratta di un’area di grande riferimento per l’export, perché delinea un mercato al quinto posto in termini di valore. Le stesse imprese che intervistiamo ci dicono che i Paesi del nord Europa presentano grandi prospettive di crescita, soprattutto per quanto riguarda il vino, al secondo posto dietro la Germania.
L’analisi presentata da Nomisma è completata da due approfondimenti originali, messi a disposizione su richiesta degli operatori di settore, dedicati rispettivamente al ruolo del bio Made in Italy sui mercati scandinavi e sul profilo dei consumatori di prodotti bio in Scandinavia.
Si può richiedere un approfondimento all’indirizzo: biologico@nomisma.it
Fonte: Nomisma