Il mercato dell’alimentare cala, il bio sale. Secondo una ricerca elaborata da Aiab (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) sulla base di indagini della Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica e su rilevazioni Ismea Gfk-Eurisko, in Italia nel primo semestre 2013 c’è stata una diminuzione del 3,7% dei consumi alimentari convenzionali, ma la crescita del biologico ha sfiorato il 9%.
I record ormai consolidati del settore (50 mila operatori, 1,2 milioni di ettari coltivati, 3 miliardi di euro di giro d’affari), si stanno inoltre trasformando in una forte spinta per l’export: l’Italia ha conquistato la leadership in Europa per le esportazioni di prodotti biologici (valgono oltre un miliardo di euro).
Significativa la crescita del consumo di alimenti biologici nelle scuole italiane: secondo una recente ricerca Nomisma/Pentapolis, le mense sostenibili sono aumentate, in cinque anni, del 50%, con quasi 1,2 milioni di pasti bio consumati annualmente. Con questi numeri l’Italia si presenta in buona posizione alla più importante fiera mondiale del biologico, il Biofach di Norimberga (12-15 febbraio), a cui quest’anno parteciperanno 2.400 espositori e 40.000 operatori. Dall’Italia arriveranno 400 espositori per cercare di ampliare un mercato che già oggi vede la Germania come principale acquirente dei nostri prodotti: soprattutto ortofrutta, sia fresca che trasformata, seguita da vino (quello biologico ha avuto una forte crescita negli ultimi anni), olio e altri prodotti dal forte carattere made in Italy, come la pasta.
“Repubblica.it”, 11 febbraio 2014, www.repubblica.it