E’ stato pubblicato sulla rivista americana Journal of Agriculture and Food Chemistry uno studio di alcuni dell'Università di Almería, guidati da Ignacio Fernández de las Nieves, che hanno lavorato sull'impatto delle reti ombreggianti ed il valore nutrizionale dei pomodori biologici. Le loro conclusioni indicano che le reti contribuiscono allo sviluppo dell’attività antiossidante dei frutti, principalmente a causa dell'aumento del livello di flavonoidi e fenilpropanoidi.
Lo studio sul campo, condotto presso le strutture dell'azienda Biosol di Portocarrero, con sede ad Almeria, è innovativo non solo perché confronta la produttività della coltivazione biologica di pomodori coltivati sotto reti ombreggianti con il metodo tradizionale, ma anche perché è stata usata la risonanza magnetica nucleare (NMR) per determinare la composizione di composti favorevoli per la salute nei frutti.
Durante lo studio, sono stati analizzati un totale di 144 estratti di pomodoro biologico della varietà Delyca, coltivati in due diverse condizioni di ombreggiatura. Dalle due zone, i pomodori sono stati raccolti settimanalmente tra maggio e luglio 2017, con 12 raccolti in totale.
L'importanza del valore nutrizionale
I risultati mostrano che il contenuto totale di composti fenolici, in particolare flavonoidi e fenilpropanoidi, è aumentato attraverso l'uso delle reti da ombra. E’ dovuto a loro l'aumento dell'attività antiossidante e quindi il più alto valore nutrizionale di questi pomodori, rispetto alle colture tradizionalmente coltivate. C'è stata anche una riduzione delle concentrazioni di licopene, carotenoidi e beta carotene, rispetto alle colture coltivate senza reti ombreggianti.
Questo studio è particolarmente interessante per gli operatori per quel che riguarda la produttività delle colture. I pomodori biologici coltivati sotto reti ombreggianti che riducono l'intensità della luce del 50% hanno visto diminuire la resa in termini di volume del 35%, con singoli pomodori più piccoli del 4% e più leggeri del 12%.
Fonte: Fresh Plaza