Data inizio
19 Feb 2019
News

Per garantire elevati standard di qualità nella produzione agricola e al contempo proteggere le piante dagli attacchi di insetti e dal possibile sviluppo di malattie biotiche, l’impiego in agricoltura di pesticidi – uccisore di pests, parassiti delle piante – è largamente diffuso, nonostante oggi sia possibile ricorrere a tecniche di intervento o prevenzione alternative, come ad esempio l’applicazione di corrette pratiche di gestione agronomica.

Restituire il quadro della presenza, in Italia, di residui di pesticidi negli alimenti e nell’ambiente è l’obiettivo del dossier annuale “Stop pesticidi”. La quantità di residui derivanti dall’impiego dei prodotti fitosanitari in agricoltura, che i laboratori pubblici regionali hanno rintracciato in campioni di ortofrutta e prodotti trasformati, resta elevata. Ma il problema vero è il multiresiduo, che la legislazione europea non considera come non conforme se ogni singolo livello di residuo non supera il limite massimo consentito, benché sia noto da anni che le interazioni di più e diversi principi attivi tra loro possano provocare effetti additivi o addirittura sinergici a scapito dell’organismo umano.
Il multiresiduo è più frequente del monoresiduo: è stato ritrovato nel 18% del totale dei campioni analizzati, rispetto al 15% dei campioni con un solo residuo.

Il Rapporto “Stop pesticidi

Fonte: Legambiente

Parole chiave