Performance a due cifre, confermando quanto accaduto nel 2010 e consolidando il trend positivo della categoria. Questa situazione è dovuta ad una serie di fattori, tra cui il fatto che i consumatori, schiacciati dalla riduzione del potere d’acquisto, trovano gratificazione anche nell’acquisto di un prodotto a maggiore contenuto salutistico e ambientale per i propri figli e per se stessi, piuttosto che in una viaggio. Inoltre, nel nostro Paese si sta diffondendo una maggiore coscienza ambientale legata ai temi della sostenibilità. Tra questi vi è anche il livello di “intensivazione” dell’agricoltura e di industrializzazione dell’agroalimentare, che fanno percepire i prodotti biologici non solo più come prodotti che “non fanno male”, per via dell’assenza di chimica di sintesi, ma che “fanno star bene” per i numerosi effetti positivi che hanno sull’ ambiente. I consumatori, in realtà, domandano ‘valore’ come sommatoria di significati positivi, ed è quindi importante non frammentare le categorie merceologiche trasversali (km 0, locale, fair trade).
All’estero Rewe ci ha già pensato, lanciando recentemente ‘Pro Planet’, la marca privata che sottende una linea di prodotti che condividono elevate caratteristiche qualitative accompagnate dal rispetto per l’ambiente e per la collettività.
“L’Informatore Agrario”, n. 31 – 26 agosto/1 settembre 2011, p. 7.