I ricavi dell'esportazione di olio d'oliva tunisino sono aumentati del 36,9% dall'inizio della campagna 2022/2023 alla fine di maggio 2023, per raggiungere quasi 2,1 miliardi di dinari, nonostante un calo del 9,8% del volume delle esportazioni (a 132,5 mila tonnellate), secondo i dati pubblicati lunedì dall'Osservatorio Nazionale dell'Agricoltura tunisino (ONAGRI).
Infatti, il prezzo medio dell'olio d'oliva nei primi sette mesi della campagna 2022/2023 è aumentato del 52% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente, con una variazione da 14 DT/kg a 20 DT/kg a seconda della categoria, alla fine di maggio.
Va notato che la quantità di olio d'oliva confezionato rappresenta solo il 10% (drenando circa il 13% delle entrate totali); il resto viene esportato sfuso (90%). La categoria extravergine rappresenta da sola l'89% del volume totale esportato.
Come sempre, il mercato europeo detiene la quota maggiore, con il 77% del volume delle esportazioni di olio d'oliva, seguito dal Nord America (16%) e dall'Africa (5%).
Il principale importatore di olio d'oliva tunisino è la Spagna, con una quota del 45% delle quantità esportate nei primi sette mesi della campagna 2022/2023, seguita dall'Italia (25%) e dagli Stati Uniti (12%).
Per quanto riguarda il volume delle esportazioni di olio d'oliva biologico, esso ha raggiunto 41,3 mila tonnellate, alla fine di maggio 2023, per un valore di circa 719,8 milioni di dinari (MD). Tuttavia, la quota di olio d'oliva biologico confezionato non ha superato il 3% del volume totale di olio d'oliva esportato.
La principale destinazione dell'olio d'oliva biologico è l'Italia, con una quota del 52,5%, seguita da Spagna (36,3%) e Francia (7,9%).
Fonte: Webmanagercentre