Lo dice una ricerca dell'European Food Research and Technology: il pollo biologico rimane più fresco a lungo

I vantaggi della carne biologica sono molteplici: dalla promozione della tutela dell’ambiente e della riduzione dell’esposizione ai pesticidi nocivi, alla priorità della salute degli animali e alla produzione di alimenti più sani. Un recente studio ha dimostrato che i benefici della carne biologica si estendono anche alla capacità di conservazione: il petto di pollo proveniente da sistemi di produzione biologici mostra una durata di conservazione complessivamente superiore rispetto al pollo coltivato in modo convenzionale.

I ricercatori hanno riferito che in un periodo di conservazione di 10 giorni, il pollo biologico ha mostrato una crescita batterica ritardata e ha sviluppato meno indicatori di deterioramento rispetto al pollo non biologico. Questo studio è il primo a confrontare la durata di conservazione del pollo biologico rispetto a quello convenzionale, in linea con  un’altra ricerca sui prodotti biologici (The Benefits of Organic Produce).

Per 10 giorni di conservazione in frigorifero, i ricercatori hanno valutato gli indicatori di deterioramento dei petti di pollo biologici e convenzionali. I campioni sono stati analizzati per verificare le concentrazioni di ammine biogene (composti azotati presenti nelle cellule vegetali e animali) e di composti organici volatili (COV). Questi composti sono generati dal metabolismo batterico e vengono utilizzati per valutare la composizione e le dimensioni delle comunità microbiche, in particolare dei batteri associati al deterioramento. Per determinare ulteriormente la presenza batterica, i ricercatori hanno piastrato e incubato i campioni liquefatti su piastre di Petri e hanno combinato questi dati con il pH della carne. Infine, il pollo è stato presentato a potenziali consumatori che hanno valutato la carne in base a fattori visivi, aromatici e testuali.

Al 10° giorno, la carne biologica conteneva una quantità significativamente inferiore di ammine biogene (BA) e di composti organici volatili (VOC) legati al deterioramento della carne rispetto al pollo convenzionale. Dopo 10 giorni, i petti di pollo biologici presentavano meno del 50% degli indicatori di deterioramento della carne (BA) dei tagli convenzionali ed erano privi di acetoina, sostanza chimica responsabile dell’odore della carne avariata.

L’analisi microbiologica ha indicato un ritardo significativo nella crescita batterica nelle carni biologiche e non ha presentato alcuna presenza microbica prima del 6° giorno. I campioni convenzionali contenevano batteri al giorno 0 e, sebbene entrambe le carni presentassero popolazioni batteriche di dimensioni simili al giorno 10, la carne biologica presentava un periodo di freschezza iniziale più forte e più lungo.

I consumatori hanno notato che il pollo biologico ha mantenuto un’elasticità e un odore migliori rispetto al pollo convenzionale, anche se gli intervistati hanno preferito la carne convenzionale dal punto di vista visivo.

Gli indicatori chimici, microbici e sensoriali dimostrano la capacità del pollo biologico di mantenersi fresco più a lungo di quello convenzionale, oltre a essere allevato con maggiore attenzione al benessere degli animali e dell’ambiente. È importante notare che per tutti i polli, biologici o convenzionali, sono necessarie pratiche di cottura e conservazione sicure, poiché la crescita batterica può causare gravi malattie alimentari.

Fonte: The Organic Center