“Si è abituati a guardare oggi una pianta isolatamente, per sé e passare poi alla specie essa pure vista isolatamente, poi da questa ad un’altra e così via. Tutte vengono elencate, classificate e incasellate secondo genere e specie ed è tutto quel che se ne deve sapere. Ma la natura procede ben altrimenti; in natura e in genere negli esseri del mondo tutte le cose sono in relazione fra di loro, agiscono reciprocamente le une sulle altre.”
Rudolf Steiner, 15 Giugno 1924, Koberwitz , “Impulsi scientifico spirituali per il progresso dell’agricoltura”, Editrice Antroposofica
Con queste parole Rudolf Steiner vuol farci cogliere che in natura ogni essere vivente è in relazione con tutti gli altri esseri viventi.
L’azienda agricola non può essere vista solo come un insieme di alberi, prati, coltivazioni, animali ma come un vero organismo vivente, dove ogni essere vivente è in relazione reciproca con gli altri esseri viventi e da essi ne viene influenzato. Ad esempio un vigneto è in relazione con i microrganismi del suolo, con le erbe che gli crescono in mezzo, con i lombrichi che ci sono nei pressi delle radici, con le siepi che lo circondano, con gli animali che lo frequentano, con gli insetti che ci svolazzano intorno e con l’agricoltore che lo cura. Le relazioni sono ampie e complesse e conoscerle ci aiuta ad avere piante più sane e produttive. È importante avere questo tipo di visione perché aumenta lo spettro delle soluzioni quando sorgono dei problemi.
In generale possiamo dire che l’azienda agricola biodinamica, vista appunto come un organismo agricolo vivente, deve poter avere se possibile delle siepi o delle fasce boschive che la circondano perché queste hanno un ruolo ecologico ma soprattutto rappresentano una pelle che protegge e conserva le forze vitali all’interno dei campi. La presenza delle siepi infatti, se ben collocate, aiuta a ridurre l’erosione del vento e a mantenere attiva la sostanza organica, inoltre possono fungere da mangiatoie per gli uccelli, nutrimento per le api e gli insetti pronubi, protezione dall’inquinamento, rallentamento dell’erosione della pioggia, miglioramento del microclima e molto altro. Ogni pianta a livello radicale è in relazione con i rizobatteri e le micorizze. I diversi apparati radicali possono entrare in relazione fra di loro con sinergie e antagonismi. Anche le parti aeree delle piante come le foglie, il fusto e i fiori emanano aromi, oli essenziali, metaboliti secondari che entrano in relazione con l’ambiente circostante. Anche il mondo animale è in un continuo contatto con il mondo vegetale, non solo per quanto riguarda la catena alimentare, ma anche per reciproche relazioni più sottili. È il caso ad esempio delle formiche che anche se alle volte possono arrecare danno alle coltivazioni, solitamente, attraverso l’azione dell’acido formico, riducono i processi putrefattivi a livello del suolo. Oppure è il caso degli animali superiori che con le loro deiezioni contribuiscono ad un fertilità diffusa su tutta l’azienda agricola mantenendo vivo il microbioma del suolo. Importantissimo è poi il ruolo degli insetti come le api e le farfalle. Ad esempio le farfalle rilasciando nell’aria quella finissima polvere colorata che hanno sulle ali contribuiscono come stimolo omeopatico alla crescita dei vegetali.
L’agricoltore biodinamico che segue con diligenza e cura le linee guida della Demeter Italia sa che per proteggere il proprio organismo agricolo biodinamico deve far affidamento alla vegetazione spontanea e all’agrobiodiversità. Sa che nella propria azienda la presenza dell’equiseto lo potrà aiutare nel rendere le piante più resistenti a funghi e batteri nocivi. Sa che l’ortica potrà essere impiegata come un rinforzante dei sistemi immunitari delle piante assieme alla corteccia di salice, di castagno e di quercia. Sa che l’impiego delle piante con oli essenziali come il rosmarino, la lavanda, il timo sono di vitale importanza perché oltre ad avere un’azione disinfettante sono anche repellenti per alcuni tipi di insetti. E sa anche che l’aglio selvatico e l’erba cipollina che crescono lungo i filari hanno un’azione antifungina.
Fonte: Associazione per l’agricoltura biodinamica