Data inizio
12 Ago 2021
News

Negli ultimi anni si assiste ad una diminuzione dell’acidità titolabile delle uve e ad un aumento dei danni da scottature, che si verificano in condizioni di eccesso di luce e temperatura a livello degli acini. Inoltre, si registra un aumento di fenomeni meteorici calamitosi, come forti grandinate anche su vasta scala capaci di devastare interi areali con ingenti danni che possono compromettere la totalità della produzione in vigneto.

Per far fronte a queste problematiche è nato il progetto New Vineyard, che si pone come obiettivi il miglioramento della produzione di uve biologiche e la riduzione dell’impatto ambientale del vigneto tramite l’introduzione di nuovi sistemi di allevamento della vite, l’utilizzo di reti schermanti e antigrandine e l’adozione di nuove tecniche di gestione del suolo.

Il progetto ha una durata di 36 mesi (ottobre 2020 – ottobre 2023) ed è finanziato dal Bando “Sostegno alla creazione e al funzionamento di Gruppi Operativi del PEI – Sottomisura 16.1 Azione 2” Annualità 2019 – PSR Marche 2014/2020 (fondi FEASR – contributo concesso € 239.987,97 – ID SIAR 42809).

Nel corso di un Open Day sono state mostrate le innovazioni introdotte ed i primi risultati raggiunti. Edoardo Dottori, titolare di un’azienda agricola partner del progetto, ha spiegato che New Vineyard “nasce dall’esigenza di far fronte ai problemi causati dal cambiamento climatico in viticoltura. Sempre più frequentemente, infatti, al momento della vendemmia, si ottengono uve sbilanciate, con un’elevata concentrazione zuccherina, un alto pH e un basso contenuto acidico, il che si traduce in vini piatti e con un elevato contenuto alcolico. Attualmente il mercato globale richiede vini freschi e con un moderato contenuto alcolico, quindi risulta necessario ricercare sistemi di adattamento al cambiamento climatico che facciano fronte ai problemi descritti, lavorando sul vitigno principe dell’areale dei Castelli di Jesi: il Verdicchio”.

Ulteriori dettagli sul progetto, con interventi dei partner tra cui l’Università Politecnica delle Marche, si trovano a questo LINK

QUI il link al sito progettuale.

Fonte: New Vineyard/Agricoltura.it